Roma, sos rapine ai distributori: presi di mira i self service

Roma, sos rapine ai distributori: presi di mira i self service
di Laura Bogliolo
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Domenica 10 Dicembre 2017, 09:38 - Ultimo aggiornamento: 11 Dicembre, 16:40
Spranghe, pistole e coltelli per rapinare le prede, considerate bancomat da cui ottenere contanti facilmente. Sono sempre di più le vittime delle rapine mentre si fa rifornimento la notte ai distributori di benzina self service, diventati nuovi obiettivi della microcriminalità e di bande di baby gang rom. I predoni senza scrupoli sbucano sulle piazzole nelle consolari (Tiburtina, Prenestina e Casilina) e sulla Pontina, a ridosso del campo nomadi di Castel Romano. L'ultimo colpo è stato messo a segno nella notte tra giovedì e venerdì quando un romano di ventotto anni è stato minacciato con una pistola, rapinato, spogliato anche degli slip griffati, e abbandonato in strada nudo.

SENZA SCRUPOLI
Verso le 3 stava facendo il pieno al distributore Q8 sulla Tiburtina a ridosso del Raccordo quando un malvivente si è infilato nell'auto, lo ha costretto a risalire e a partire, poi, in una piazzola vicina, gli ha portato via tutto: orologio, cellulare, ma anche jeans, giubbotto di pelle, maglione e biancheria intima. La fuga del rapinatore, sottoposto a sorveglianza speciale (la notte non poteva uscire) è durata poco: ieri alle 14 per M.M., 26 anni, di Frascati, già conosciuto alle forze dell'ordine, sono scattate le manette. Gli investigatori del commissariato San Basilio diretto da Agnese Cedrone, lo hanno bloccato a casa della fidanzata e ha confessato dove aveva lasciato l'auto e le chiavi. In casa sono stati trovati un cappellino e un profumo della vittima.

I NOMADI
«I distributori self service sulle consolari in periferia sono sicuramente nuovi obiettivi da monitorare» ha detto ieri Cedrone, luoghi isolati preferiti da bande di predoni senza scrupoli. I quartieri di periferia, dopotutto, sono diventati i «nuovi obiettivi sensibili» attenzionati dalla questura nel piano di sicurezza messo a punto per Natale «tenuto conto dello stato di crisi economica e disagio sociale che sta attraversando il Paese» c'è scritto nel documento. E lo sanno bene gli automobilisti della Pontina, vittime di baby gang di nomadi di Castel Romano, uno dei cosiddetti «villaggi attrezzati» che preoccupa di più per le condizioni igieniche (molti bimbi hanno la scabbia) e per la criminalità (1.000 residenti, 15 moduli abitativi incendiati negli ultimi tempi). Proprio da qui proveniva la banda di baby gang che terrorizzava gli automobilisti che osavano fare rifornimento all'Agip sulla Pontina: 8 minorenni (dai 12 ai 16 anni), armati di spranghe hanno terrorizzato per settimane decine di persone. Appostati nelle aree verdi vicino al distributore, rapinavano gli automobilisti, rubavano le borse dai sedili o i contanti dalle mani, camuffati con parrucche colorate e maschere da Zorro. Il commissariato di Spinaceto a ottobre è riuscito a incastrare la banda che compiva colpi in stile Arancia Meccanica e a denunciare il gruppo di minorenni. Proprio a ottobre c'era stata l'impennata di denunce e se un'auto riusciva a fuggire ai banditi scattava la sassaiola. Un metodo simile era stato adottato da altri tre nomadi (due quindicenni e un tredicenne) sempre nei distributori sulla Pontina, a Roma Sud: anche loro provenienti da Castel Romano rapinavano gli automobilisti e rubavano le vetture. In questo caso le denunce erano partite addirittura dal luglio del 2016.

I GESTORI
I distributori di benzina la notte stanno diventano, in pratica, i luoghi perfetti per le rapine: isolati e senza controlli, trasformati in una sorta di bancomat dai malviventi. La situazione viene descritta «drammatica» da Alessandro Micheli, presidente di Confcommercio Giovani e gestore di diversi distributori a Roma Sud. «Sono stato vittima di due rapine a mano armata - racconta - la banda aveva colpito 16 volte in pochi mesi, alla fine i carabinieri li hanno acciuffati». Colpivano a Pomezia, ma anche sull'Ardeatina, a Roma. La notte le stazioni di servizio sono terra di nessuno. «I nomadi di Castel Romano fanno razzie - aggiunge - la videosorveglianza non è abbastanza, i rapinatori si camuffano, abbiamo chiesto a livello ministeriale di ridurre le commissioni per le operazioni con i bancomat. Purtroppo - conclude - i contanti attirano malviventi di ogni genere».
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