Gioco d'azzardo, stretta sulle slot. Saranno lontane da scuole e ospedali

Gioco d'azzardo, stretta sulle slot. Saranno lontane da scuole e ospedali
di Michele Giachetta
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Venerdì 2 Maggio 2014, 09:14 - Ultimo aggiornamento: 09:17
Sale da gioco lontane da scuole, ospedali, Asl. Con un limite preciso di slot machine all’interno dell’esercizio, limite che cambia in base alla metratura. Orari prestabiliti di apertura e chiusura (dalle 13 alle 23) e controlli effettuati da un gruppo di vigili che sarà costituito ad hoc. Dopo un iter durato più di due anni, approderà la prossima settimana in consiglio comunale la delibera, presentata dal consigliere capitolino Pd Dario Nanni, che fissa le regole per tutti gli esercizi che hanno slot machine, in modo da combattere il fenomeno del gioco d’azzardo patologico. Prima di stilare il Regolamento, si dovrà effettuare un censimento di tutte le sale giochi presenti sul territorio capitolino. Nel dettaglio, l’apertura non potrà essere autorizzata se la distanza da scuole, parchi, ospedali, case di cura è inferiore a 1000 metri. Dovranno essere esposti la tabella delle tariffe e dei giochi proibiti, un cartello che indichi il divieto di utilizzo ai minorenni e locandine che dissuadano dal gioco e ne indichino la pericolosità. Per quanto riguarda il numero di slot machine, tabaccherie e ricevitorie potranno averne 1, se la metratura non supera i 25 metri quadri, fino a un massimo di tre se si superano i 50 metri quadri. Bar e ristoranti, se i metri quadri sono più di 100, potranno averne al massimo 4. Stesso limite è fissato per gli stabilimenti balneari e gli alberghi. Scompaiono però dalla delibera gli sgravi fiscali, inizialmente inseriti, per i titolari che decidono di rinunciare a una slot machine già presente nel proprio locale. Nel documento viene solo sottolineata la necessità che «l’amministrazione sostenga gli esercizi commerciali che si rifiutino e/o rinuncino ad installare macchine da gioco e che tale sostegno potrebbe manifestarsi attraverso incentivi e sgravi». «Non abbiamo potuto essere più precisi, perché ci sono gli aspetti economici da considerare. Non sappiamo quanti esercizi rinunceranno alle slot machine, per cui era impossibile fare un calcolo di previsione da inserire già in questo bilancio», spiega Nanni, che da anni si batte contro il gioco d’azzardo.



IL PRIMATO

Il dossier dell’Associazione Libera, risalente al 2012, evidenzia che Roma detiene il primato italiano per diffusione del fenomeno. Nel 2013 il numero delle sale giochi si è quasi triplicato rispetto al 2012. A differenza del passato, quando la ludopatia colpiva soprattutto l’universo maschile, «oggi uomini e donne giocano nella stessa misura», spiega Maurizio Fiasco, sociologo e consulente della Consulta nazionale antiusura.
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