Sfasciacarrozze, pronti 30 traslochi: dopo il rogo di Primavalle via a spostamenti entro fine giugno

Sfasciacarrozze, pronti 30 traslochi: dopo il rogo di Primavalle via a spostamenti entro fine giugno
di Raffaella Troili
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Sabato 3 Giugno 2017, 08:30 - Ultimo aggiornamento: 15:46

«Entro fine giugno 30 autodemolitori saranno delocalizzati in aree più idonee, lontane dal centro abitato. Sono un pericolo per la cittadinanza». Dopo il rogo in pieno centro abitato di giovedì scorso in uno sfascio in via Mattia Battistini, Daniele Diaco presidente della commissione Ambiente del Comune, accelera le operazioni che in realtà affondano nella notte dei tempi, visto che di proroghe e autorizzazioni provvisorie si parla da anni.
In commissione ambiente si lavora alla delibera 181/2014, firmata da Ignazio Marino, resa esecutiva dal commissario Tronca, che aveva individuato una serie di aree, alcune risultate non del tutto idonee.
 

 


I Centri dove trasferire le attività di autodemolizione (117 solo quelle autorizzate, ma non vuol dire che rispettino le norme ambientali) sono 5: Infernaccio, Santa Palomba, Osteria Nuova, via Aurelia - via Spezi, via Prenestina - via Palmiro Togliatti. «Dopo quello che è successo acceleriamo i tempi, iniziamo con i primi 30. Ma vanno individuate nuove aree, quanto a questi 30 autodemolitori o saranno sospesi o si sposteranno». Come a dire, lo spostamento non è automatico, non tutte le proroghe saranno rinnovate. Ad ognuno il Comune chiederà di mettersi in regola dal punto di vista delle norme di tutela dell'ambiente.

«Gli uffici stanno verificando che siano dotati di idonea pavimentazione (cemento e non terriccio) e sistema di raccolta delle acque, al fine di poter prorogare le attività». L'obiettivo è allontanare gli autodemolitori dai centri abitati. «Ma bisogna spostare anche quelli all'interno di parchi urbani e aree con vincoli archeologici e ambientali». Una tutela di cui si parla da decenni (il consiglio regionale l'affrontò per la prima volta 30 anni fa), ma il braccio di ferro con gli sfasciacarrozze è di difficile soluzione, costellato di roghi, proteste dei cittadini, degli ambientalisti e pure degli interessati, la maggior parte dei quali chiede di chiudere la partita con l'assegnazione da parte del Comune di aree pubbliche urbanizzate.

Solo su viale Palmiro Togliatti, nel tratto che va da Casilina a Tuscolana ci sono 24 autodemolitori, contando solo quelli autorizzati. Con gli altri, quelli abusivi, il totale quasi raddoppia. La competenza dei circa 15 rottamatori spetta alla città metropolitana, tutti gli altri autodemolitori sono in capo all'Amministrazione capitolina». Le riunioni in Comune tra Municipi, associazioni di autodemolitori e comitati di quartiere si sono svolte negli anni senza altri esiti che non le proroghe dell'autorizzazioni temporanee che scadono a giugno.

ILLEGALITÀ DIFFUSA
Centocelle, Magliana, Appio Tuscolano, Aurelia alcune delle zone dove si sono presenti gli sfasci. Dai dati dell'associazione Vivere verde ogni anno a Roma vengono rottamati 130 mila veicoli. E gli standard igienico-sanitari e di sicurezza previsti dalla legge sono un miraggio. Quest'attività, così complessa e delicata per l'ambiente, è svolta in un contesto di illegalità talmente diffusa e tollerata da essere diventata la regola. Per questo da anni i residenti denunciano i gravi rischi ambientali e sanitari. E' di giovedì l'ultima colonna di fumo nero tossico che si è insinuata in un intero quartiere, a Primavalle.
 

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