LE SCELTE
Il sindaco di Amatrice ufficializza la sua discesa in campo con il suo stile, ormai consolidato e riconoscibile da tutti: look casual, linguaggio diretto e informale, telefonino sul tavolo sempre acceso, per eventuali chiamate urgenti dal suo paese. «Se sarò accusato di non aver fatto squadra io sono preparato a tutto - taglia corto - Ma dico anche: perché non condividere un obiettivo che dice: diamo spazio a chi non ha cambiali, ha sempre lavorato per gli altri?». Come a dire: io ci sono, se volete. Ma se i partiti - Forza Italia, che ha messo il veto, e Fdi, di cui Pirozzi ha rivelato di non avere più la tessera - faranno altre scelte «vuol dire che hanno obiettivi diversi dai nostri e se ne prenderanno la responsabilità».
I PASSI
Pirozzi sottolinea a ogni pie' sospinto la sua natura di candidato operativo, «da battaglia». Dalla settimana prossima, «ascolteremo le periferie, ma il sabato e la domenica, perché durante la settimana sono al lavoro per Amatrice: vogliamo partire da 100-150 famiglie che ci racconteranno le loro storie». Se sarà eletto, però, non sarà più sindaco del Comune martoriato dal terremoto dello scorso anno: «Abbandoni qualcuno se scappi dai problemi - replica secco - Io ho la mia squadra che mi è stata a fianco in questi 14 mesi. Se hai l'opportunità di incidere non solo per quel territorio penso ne valga la pena». Anche perché «qui ci sono tanti che sono terremotati: periferie, piccoli Comuni, associazioni di volontariato».
IL SOCIALE
Nella lista di Pirozzi ci saranno «sindaci, professionisti, esponenti delle associazioni». I quali, se eletti, ogni mese devolveranno mille euro del proprio stipendio per un fondo destinato al sociale. «Non mi candido per bramosia di potere, ma per ridare voce ai territori - spiega - Mi auguro che in questi mesi non ci saranno ritorsioni su Amatrice, diventerei una bestia». Un'affermazione, quest'ultima, alla quale Nicola Zingaretti risponde a stretto giro: «Amatrice non sarà mai terreno di campagna elettorale, sarà sempre il luogo della solidarietà e dell'unità degli italiani», assicura il governatore. Pirozzi ha fatto il primo passo. Il centrodestra, chiusa la partita di Ostia, è chiamato a rispondere.
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