Roma, sequestrati tre camping: via 2000 turisti

Roma, sequestrati tre camping: via 2000 turisti
di Emanuele Rossi
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Domenica 21 Agosto 2016, 10:18 - Ultimo aggiornamento: 18:49

Ladispoli non ha più un'area camping aperta. Le ultime tre strutture sono state chiuse ieri mattina dalla Guardia di finanza, su disposizione della Procura della Repubblica di Civitavecchia, nell'ambito di una maxi inchiesta scattata sulla costa nel 2015 per abusivismo edilizio e lottizzazione abusiva. In queste ore oltre duemila turisti, la maggior parte romani, sono stati sfrattati per consentire alle Fiamme gialle di apporre i sigilli ai tre campeggi posti sotto sequestro: Riva di Ponente, Queen e La Torretta. Al posto dei camper pattuglie del 117: oltre cinquanta militari hanno fatto irruzione all'interno dei campeggi. Tantissimi vacanzieri, però, si erano dati alla fuga già durante la notte dopo essere stati avvisati sia dai proprietari delle attività che dal comando della Guardia di finanza. L'imponente schieramento di forze dell'ordine, in pieno agosto, non è passato inosservato ai turisti rimasti nella zona della task force in via Roma, e naturalmente ai residenti e agli automobilisti di passaggio. E proprio molti tra i vacanzieri, anche ieri, erano giunti a Ladispoli in camper per trascorrere il fine settimana a caccia di relax. All'ingresso, ad attendere i villeggianti, non c'erano gli addetti al parcheggio, ma i militari che li hanno allontanati. «Mezza costa qui è sequestrata, e adesso dove si va?» è lo sfogo di un camperista toscano con moglie e bambini al seguito. Scontata ora la risposta: la città ladispolana, che esce da questa storia con le ossa rotte sotto il profilo dell'immagine e, soprattutto, dell'indotto economico (le associazioni di categoria già parlano di un crollo del 30% rispetto allo scorso anno), non ha più un'area adibita ai camper o sosta camper. Sono stati tutti chiusi, una decina, tra il litorale di via Roma e quello di via dei Delfini.
 
LA GRANDE FUGA
Le indagini condotte dal capitano della Guardia di finanza, Antonino Spanò, sostenute dal pm titolare del fascicolo, Delio Spagnolo, in questi mesi hanno portato alla chiusura di campeggi, rimessaggi, abitazioni, depositi e stabilimenti esistenti sulla costa da oltre 20 anni. In questo lungo periodo non erano mai stati effettuati controlli, né da parte del Comune, né dalle autorità preposte. Ieri l'ultimo atto di questa imponente azione giudiziaria. I vacanzieri hanno lasciato le piazzole dei campeggi non senza difficoltà. Diverse famiglie, per portare via i propri beni, si sono lasciate aiutare dai parenti, altre hanno invece speso soldi per noleggiare dei furgoni. I camperisti stranieri sono rimasti increduli, senza capire cosa stesse accadendo. Gruppi di turisti si erano già radunati nelle scorse settimane sotto il Municipio in segno di protesta. Durante il sit in, numerosi manifestanti avevano annunciato l'avvio di azioni di risarcimento nei confronti dei titolari delle strutture. Il Movimento Cinque Stelle, nelle scorse settimane, aveva rivendicato l'esposto presentato proprio alla Guardia di finanza. Ieri, in un giorno così difficile per il turismo di Ladispoli, solo silenzio da parte della Giunta comunale. Oltre ai danni anche la beffa. La splendida e suggestiva Torre Flavia, simbolo della città, non sarà più raggiungibile se non dalla Palude naturale, sito protetto dalla Comunità europea e già massacrata dal degrado e dall'abbandono con in più la presenza di baraccopoli. Annullati anche gli eventi sportivi nello specchio d'acqua di Torre Flavia.