Scritte antisemite, tra Militia e Stormfront: i due fermati e la rete dei negazionisti

Scritte antisemite, tra Militia e Stormfront: i due fermati e la rete dei negazionisti
di Marco Pasqua
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Lunedì 27 Gennaio 2014, 13:59 - Ultimo aggiornamento: 28 Gennaio, 08:30

​Era stato gi denunciato per aver violato la legge sulla discriminazione, l'odio e la violenza per motivi razziali. Nel novembre del 2012, la polizia aveva bussato alla sua porta, perquisendo l'abitazione e sequestrando materiale informatico. B.M., 33 anni, è stato uno degli indagati nell'ambito dell'operazione di Polizia Postale e Digos contro gli animatori e i gestori del sito neonazista Stormfront (contro i quali, oggi, è iniziato il processo d'Appello). Da allora non ha mai smesso di frequentare quelle pagine in cui si predica odio contro gli ebrei. Non solo. L'uomo ha continuato a coltivare i rapporti con Militia, pericolosa organizzazione che, nella capitale, ha firmato numerose azioni antisemite. L'ultima quella di stamattina, culminata con la realizzazione di una serie di scritte, sui muri di Circonvallazione Clodia, tra il civico 36 e l'86: «Pacifici boia», «Juden Boia» e «Sharon infame», accompagnate dalla sigla Militia.

Le scritte sono state realizzate da B.M. E da A.P., 47 anni, con precedenti penali e con un ruolo organizzativo in Militia. Un blitz, il loro, pianificato da giorni, proprio nella giornata della Memoria, come da “tradizione” dell'organizzazione neofascista romana, che ha sempre puntato sulle azioni eclatanti. Come quando, nei giorni che seguirono la morte di Erich Priebke, cinque di Militia vennero fermati a piazza Irnerio, dopo aver deposto dei fiori. Azioni eseguite sapendo che queste possono concludersi con una denuncia. Che, però, non spaventa i neofascisti, guidati, da poche settimane, da Stefano Schiavulli, già condannato con Maurizio Boccacci (che gli ha ceduto il testimone) per ricostituzione del partito fascista.

LA DENUNCIA

Il fermo dei due è avvenuto nell'ambito dell'intensificazione dei servizi di vigilanza della polizia nelle zone sensibili, predisposti in occasione della giornata della Memoria. I due neofascisti - uno dei quali era già attenzionato dalla Digos - sono stati individuati poco dopo le due di stanotte. Bomboletta di vernice nera alla mano, stavano imbrattando un muro perimetrale con scritte xenofobe e inneggianti all'odio razziale. Agli agenti del commissariato Prati e del Reparto Volanti che li hanno bloccati, i due hanno rivendicato la paternità di quelle offese. Sono stati quindi accompagnati negli uffici di Polizia e denunciati in stato di libertà per violazioni della legge sulla discriminazione, odio e violenza per motivi razziali. All'interno della loro macchina, i poliziotti hanno sequestrato un'altra bomboletta di vernice nera, un giocattolo in gomma riproducente un maiale (che avrebbero dovuto abbandonare in un luogo ancora non preciasto) ed una maglia di colore nero con riferimenti al sito antisemita Olodogma.

OLODOGMA

Quel sito, che da anni diffonde materiale negazionista, era abitualmente frequentato (e commentato) da uno dei due denunciati. «Benvenuti nel girone degli assassini della Memoria» si legge sul sito e ancora «La Shoah è una truffa». Al centro della pagina internet c'è una foto del campo di sterminio di Auschwitz e, con un collage digitale, le indicazioni per il campo di calcio, la sauna, il cinema, il teatrò, le orchestre, l'ospedale, il bordello, la biblioteca e il dentista. E il commento: «Questo è ciò che abbiamo trovato ad Auschwitz, le camere a gas omicide non le abbiamo trovate, saremo grati in eterno a chi ci fornirà le coordinate di dove si trovano». Nel post di oggi, sul sito si legge il titolo: «27 gennaio?...I testimoni fanno confusione tra ciò che hanno visto e ciò di cui hanno sentito parlare». Gli autori del sito sostituiscono ovunque, alla lettera 'esse' delle definizioni Olocausto, Auschwitz e Shoah, il simbolo del dollaro. Il sito si propone come una "biblioteca di testi revisionisti sulla Menzogna di Auschwitz", dedicata a Horst Mahler (avvocato tedesco condannato in Germania per negazione dell'Olocausto) e a tutti i discriminati, aggrediti, feriti, assassinati, perseguitati, deportati, internati per anni nei lager olo-sterminazionisti per l'olo-psicoreato di...'leso olocausto-Shoah'". Tra i link, anche quelli con riferimenti ad articoli sullo storico negazionista Carlo Mattogno e su un medico di base del Varesotto, accusato di essere nazista.

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