Roma, inchiesta sul palazzo Inpgi subaffittato da Scarpellini: preso a 2 milioni e locato a 9,5

Roma, inchiesta sul palazzo Inpgi subaffittato da Scarpellini: preso a 2 milioni e locato a 9,5
di Michela Allegri
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Venerdì 6 Gennaio 2017, 09:21 - Ultimo aggiornamento: 31 Gennaio, 12:47
affittiUn altro colpo da maestro messo a segno dal re degli affitti d'oro, finisce nel mirino della Procura. Ancora una volta, si tratta di un affare milionario e, forse, illegale. Il costruttore Sergio Scarpellini, finito in manette per corruzione insieme all'ex braccio destro del sindaco Virginia Raggi, Raffaele Marra, avrebbe subaffittato al Campidoglio un immobile di proprietà dell'Ente di previdenza dei giornalisti, con un surplus a sei zeri.

L'EDIFICIO
Si tratta di un palazzo in largo Loria, zona piazza dei Navigatori. Nel 2006, lo stabile venne ceduto in locazione alla società Milano 90, riconducibile all'immobiliarista, al canone annuo di 2 milioni e 100mila euro. Nel 2008, Scarpellini subaffittò lo stesso palazzo al Comune a 9,5 milioni all'anno. In 7 anni, avrebbe guadagnato 51 milioni. Emerge dagli atti dell'inchiesta della pm Barbara Zuin, che ha chiesto e ottenuto l'arresto del costruttore e dell'ex vicecapo di gabinetto della Raggi. Ora, il caso potrebbe finire in un nuovo fascicolo ed è stato sottoposto anche all'Anac e ai magistrati contabili. Ieri, infatti, il giornalista Pierluigi Franz, componente del collegio sindacale dell'Inpgi, ha depositato un esposto agli inquirenti, sollecitando l'avvio di una nuova indagine.

IL DOCUMENTO
Nel documento, Franz ripercorre riporta il contenuto dell'accordo stipulato dall'ente con Scarpellini, della durata di 21 anni. Nell'esposto si sottolinea che l'Inpgi ignorava chi fosse l'affittuario. L'ente non era al corrente nemmeno del canone poi incassato dalla società di Scarpellini. Nel 2013, l'allora consigliera comunale Raggi insieme ad altri tre consiglieri M5S chiese e ottenne la rescissione anticipata del contratto, considerato troppo oneroso. L'Inpgi, stando all'esposto, deve ancora ottenere da Scarpellini il pagamento di 2 milioni e 400mila euro per canoni arretrati. Del palazzo si parla in alcune conversazioni intercettate dai carabinieri del Nucleo investigativo. Scarpellini è al telefono con Antonio Paone, direttore della Asl Rm2. E' il 30 aprile, Paone è interessato al palazzo di Largo Loria: vorrebbe trasferire lì la sede della Asl. Scarpellini dice di aver già «rigirato» l'immobile all'Inpgi. Sostiene però di poterlo accontentare: «Vediamo come ci possiamo muovere», dice. Lo stesso immobile è citato anche nell'ordinanza di custodia cautelare a carico dell'imprenditore, in un capitolo dedicato agli affari del costruttore con il Comune. Per gli inquirenti, proprio per gestire gli affari in questione, l'imprenditore avrebbe comprato il favore di Marra.

GLI AFFARI
Entrambi sono stati arrestati il 16 dicembre. Mentre l'immobiliarista è stato mandato ai domiciliari, dopo aver collaborato con gli inquirenti, il funzionario si è presentato due giorni fa di fronte al Tribunale del Riesame, e da Regina Coeli attende che i giudici decidano se revocare o meno la misura cautelare a suo carico. Marra è accusato di aver accettato dal costruttore due assegni messi a disposizione di sua moglie, per un totale di 367mila euro. I soldi sarebbero stati usati nel 2013 per l'acquisto di un appartamento in via dei Prati Fiscali. In cambio, il funzionario si sarebbe messo «a disposizione» dell'immobiliarista, come lui stesso dice in un'intercettazione contestata dall'accusa.