Trastevere, condominio da sogno case nel parco a 50 euro al mese

Trastevere, condominio da sogno case nel parco a 50 euro al mese
di Lorenzo De Cicco
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Sabato 6 Febbraio 2016, 08:46 - Ultimo aggiornamento: 08:49


Appartamenti da 60-70 metri quadri, che in alcuni casi raddoppiano con i soppalchi, più giardino privato condominiale con tanto di area bambini, campetto da basket, piccole fioriere in marmo e panchine disseminate tra le aiuole. Il tutto a due passi dalle strade più frequentate della movida capitolina, tra locali chic e ristorantini sempre affollati da romani e turisti. Il vero affare è il prezzo: poco più di 50 euro al mese, 600 euro l'anno. Citofonare al civico 186 di viale Trastevere, per credere. Chi è il proprietario così generoso verso i propri inquilini? Il Comune di Roma, ca va sans dire. «Non ci sentiamo dei privilegiati», ribattono però gli affittuari. «I prezzi? Sono normali, corrispondono al valore della casa». Anzi sarebbero perfino «aumentati», negli ultimi anni.

IL GIARDINO
Appena si schiude il portone e si supera l'atrio condominiale, ecco che appare il grande portico che affaccia sul giardino interno: un parco privato di 300 metri quadri, cosparso di querce, cespugli ben tagliati, dietro una siepe spunta perfino un campetto da pallacanestro. E ancora: scivoli e casette per i bambini, panchine e tavoli all'ombra di una grande quercia, per chi avesse voglia di un po' di relax. Un'oasi incastonata tra le vie regine della vita notturna romana.
I prezzi? Decisamente vantaggiosi, almeno per gli inquilini: 661,14 euro l'anno (55,1 al mese); oppure 632,40 (52,7 euro di affitto mensile). Il canone massimo? 823,92 euro annuali (68,66 al mese), secondo l'ultimo censimento disponibile del Dipartimento Patrimonio di Roma Capitale.


 

VENDITE A METÀ
Tariffe ultra-convenienti, tranne che per le casse dell'amministrazione comunale. Che non a caso aveva provato ad alienare dal proprio patrimonio lo stabile, mettendo gli appartamenti sul mercato, circa quindici anni fa. È proprio attraverso questa operazione che alcuni inquilini hanno avuto la possibilità di acquistare la casa, spesso ereditata da genitori o parenti, di cui erano affittuari. «Sto ancora finendo di pagare le rate del mutuo», spiega una residente del palazzo. «Chi aveva il contratto, all'inizio del 2000, ha avuto la possibilità di acquistare, con il diritto di prelazione». La vendita però non ha riguardato tutte le abitazioni. E ancora oggi, all'interno del condominio, c'è chi può alloggiare, con regolare contratto, a cifre fuori da qualsiasi regola di mercato.

LE REAZIONI
Non tutti gli inquilini hanno voglia di parlare. Soprattutto chi è in affitto. «Quanto paghiamo? Non c'è nulla da dire - grida un'inquilina, con la porta ancora socchiusa - Andate via». «La casa l'ha ereditata mio marito da sua madre», spiega invece Mafalda Trione, pensionata, che abita in un appartamento insieme alla figlia, dipendente. «Non mi sento una privilegiata, viviamo qui da sempre. Consideri che mi sono trasferita nel '66». Sul prezzo dell'affitto non sembra voler sentire obiezioni. «Basso? Ma no! È giusto per quello che vale l'appartamento. Consideri che la casa l'abbiamo rifatta a spese nostre. Ho messo io i soppalchi per creare le stanze da letto. Anzi, il canone è perfino aumentato».
 

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