Scandalo affitti, partono i primi sfratti: spedite lettere ai finti poveri

Scandalo affitti, partono i primi sfratti: spedite lettere ai finti poveri
di Lorenzo De Cicco e Fabio Rossi
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Giovedì 11 Febbraio 2016, 08:57 - Ultimo aggiornamento: 12 Febbraio, 08:23

I messi notificatori del Campidoglio hanno iniziato a bussare alle porte di Affittopoli, la giungla di case comunali concesse a prezzi stracciati. In mano, i funzionari del Comune, hanno i primi provvedimenti dell'Ufficio decadenze, tutti firmati la settimana scorsa su input del commissario straordinario di Roma, Francesco Paolo Tronca. Gli inquilini stanno ricevendo le lettere in queste ore. Di fatto, è il primo passo per avviare la procedura di sfratto, nel caso in cui gli affittuari facessero resistenza.

Nella lista degli irregolari che dovranno lasciare gli appartamenti di Roma Capitale, c'è un po' di tutto: da chi ha ereditato la casa e continua a viverci anche se ha un reddito molto superiore ai limiti di legge, agli occupanti che vorrebbero essere regolarizzati ma non hanno i requisiti, fino a chi, grazie ai controlli sui patrimoni personali, è stato beccato con diversi immobili di proprietà intestati. E che però all'immobile in affitto a prezzi popolari proprio non voleva rinunciare. L'affittuario di un alloggio dell'edilizia residenziale pubblica, in via Palmiro Togliatti, addirittura è risultato «proprietario di 5 immobili nel territorio del Comune di Roma».
 
Parametri che ovviamente «violano i limiti previsti dalla normativa vigente». E non è un caso isolato. A Talenti, un inquilino, anche lui proprietario di altri immobili, ha provato ad acquistare l'appartamento dell'Ater, ovviamente chiedendo un prezzo inferiore al valore di mercato, in virtù del diritto di prelazione. Ma il Servizio alienazioni Patrimonio è riuscito a bloccare tutto. E il 3 febbraio il Comune ha deliberato la decadenza dell'assegnazione. In questi giorni poi il Campidoglio sta bocciando, sempre tramite determine ufficiali, le richieste di regolarizzazione che sono arrivate da parte degli occupanti. In molti casi, dal Portuense al Trullo, infatti gli inquilini abusivi avevano un reddito superiore al tetto massimo consentito dalla legge per le case popolari.

I MOROSI
A fine febbraio, intanto, l'Ater di Roma invierà 25 mila lettere di messa in mora ad altrettanti inquilini, non i regola con i pagamenti. In campo c'è una task force - creata insieme all'Agenzia delle entrate, al Campidoglio e alla polizia municipale - con lo scopo di incrociare le banche dati, individuare tutte le irregolarità (a partire da chi abita in una casa popolare avendo redditi considerevoli o altri immobili di proprietà) e far partire gli sgomberi e il recupero dei canoni arretrati. Le morosità creano anche seri danni economici all'Ater, che perde circa 26 milioni di euro l'anno di mancati introiti, con il 30 per cento di inquilini morosi. Un buco che rende difficile finanziare le operazioni di manutenzione, ordinaria e straordinaria, di cui questi immobili hanno bisogno. Le lettere saranno il primo passo di una vasta campagna di recupero dei crediti, che in alcuni casi ammontano a decine di migliaia di euro. Nel frattempo i controlli incrociati con il Fisco serviranno ad allungare la lista degli sfratti da mettere in atto. Si punta a liberare complessivamente 400 alloggi entro la fine del 2016: in media più di uno sfratto al giorno di inquilini illegittimi, per tutto l'anno solare.

LE CONCESSIONI
Altro capitolo: gli immobili concessi, per pochi euro, a sindacati, partiti e associazioni. Nell'elenco che sta passando al vaglio uno dei vice di Tronca, il subcommissario Bruno Spadoni, che ha la delega al Patrimonio e al Demanio, sono presenti 630 indirizzi. Locali e appartamenti di proprietà di Roma Capitale che nel corso degli anni si sono trasformati in circoli politici, sedi sindacali, impianti sportivi. Un patrimonio immobiliare che potrebbe valere, secondo alcune stime, almeno 150 milioni di euro. Si parte da questa lista, per controllare quali affittuari sono in regola con i contributi e quali invece risultano morosi nei confronti dell'amministrazione. È già stata attivata anche l'Avvocatura capitolina, a cui Tronca ha chiesto «un resoconto di tutto il contenzioso attualmente in essere».

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