Non ha esitato a far conoscere a milioni di telespettatori la sua pessima opinione su Sara Varone, apostrofando la show girl con epiteti talmente sgradevoli da spingerla a intervenire telefonicamente in diretta. Una caduta di stile, trasmessa da Canale 5, per la quale Rosita Celentano è stata condannata a 800 euro di multa e al pagamento di un risarcimento di diecimila euro. La bella conduttrice televisiva, figlia del più celebre Adriano, querelata dalla Varone nel 2010, è stata infatti riconosciuta colpevole del reato di diffamazione dal giudice della sesta sezione penale del tribunale di piazzale Clodio. Lo stesso magistrato, che ha subordinato la sospensione della pena al pagamento del risarcimento, ha inoltre emesso un identico verdetto di condanna anche nei confronti dell'ex tronista di uomini e donne Matteo Guerra, imputato insieme a Celentano nel medesimo procedimento.
LA BAGARRE
E' un tranquillo pomeriggio di novembre del 2009 quando il triangolo mediatico Celentano-Guerra-Varone va in onda per la prima e l'ultima volta dagli studi di Domenica5. Nel salotto preparato per l'occasione dalla conduttrice Barbara D'Urso, si discute, tra l'altro, delle tante ragazze attribuite a Matteo Guerra, latin lover del momento. La Celentano, come richiesto dal protocollo di certi format televisivi, è l'opinionista chiamata a esprimersi sulla questione del giorno. Un ruolo che, in pochi minuti, la figlia del "molleggiato" nazionale, dimostra di saper svolgere senza andare tanto per il sottile. Così, quando la conversazione si sposta sull'ennesimo flirt attribuito a Guerra, la Celentano comincia ad attaccare l'ex tronista definendo "sciacquette" le sue ultime presunte fiamme.
Tra queste c'è Sara Varone, apostrofata anche come «cosa di poco conto» e «sgallettata».