Sale slot a Roma, è guerra tra poveri: «le macchinette sono tarate, non si vince mai»

Sale slot a Roma, è guerra tra poveri: «le macchinette sono tarate, non si vince mai»
di Raffaella Troili
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Giovedì 10 Novembre 2016, 08:02 - Ultimo aggiornamento: 11 Novembre, 18:39

I vigilantes sono quelli che non ti aspetti, hanno il polso della situazione, vedono tanti perdere e perdersi, sono arrabbiati. «Qualcuno vince, ma la massa è perdente», fuori alla sala ippica di Arco di Travertino un cartello Snai recita chiaramente che l'ingresso e il gioco sono vietati ai minori di anni 18, un altro della Asl avverte: il gioco d'azzardo può creare dipendenza. Qui i minori non passano dicono nel quartiere, «ma la gente sulle slot ci si ammazza, la Raggi pensasse anche a quelle in periferia».
«Tu devi entrare pensando di perdere, le macchinette sono tarate per non farti vincere, non pagano mai» ripetono tutti. Una litania incomprensibile per i non addetti ai lavori. «Alle slot? Non se po' vince»; «il computer vince sempre». Le misure della Raggi? «Stanno a finì di asciugare i poveri disgraziati. Invece di pensare solo al centro, dove vanno figli di papà, deputati e turisti, perché non si preoccupa delle slot in periferia dove i poveracci si giocano casa?». E ancora, un altro vigilantes: «L'ippica è un gioco sano, in cui usi la testa. In Inghilterra e Francia le slot le hanno tolte dalle sale corse».
Nel bar Alex, alla cassa il titolare cinese risponde gentile: «Entrano anche 16, 17enni, ci provano ma io dico sempre no. Mi becco una multa altrimenti. Alle slot? Se perde sempre», conferma. In altri invece sulla Tuscolana «entrano tutti, maggiorenni e non, c'è gente che ci lascia troppi soldi - dice una donna, cane al guinzaglio che ha appena vinto 100 euro - ma io ho giocato un euro e so fermarmi, la vita non te la cambi così. C'è chi si gioca tutta la pensione. La Raggi? Pensasse a quelli che vendono la droga davanti alle scuole, c'è di peggio». Schivano le domande davanti al Las Vegas, non quella a Collina Fleming dove l'ex capogruppo Idv in Regione ha bruciato 100mila euro nelle slote gestite dal tesoriere del partito Andrea Palma. Ma in via Tiburtina. E' sincera Roberta, 27 anni, con l'amica Gloria, 25 anni fuori al Manhattan sempre in zona: «Ho il vizio, vengo tutti i giorni, perdo 250 euro a settimana, vinco poco, solo una volta 450 euro. Per me le macchinette sono tarate, una volta si vinceva di più. E vedo tanti minorenni che giocano, nessuno li controlla».

«CALMIERARE LE MACCHINETTE»
Marzio Bonaccorzi, titolare della sala in via Arco di Travertino, apre le porte (prima stava a Piazza Pio XI), ha voglia di parlare. «Le fasce orarie, ho letto tante stupidaggini, provvedimenti che sposteranno tutto nell'illegale. Basterebbe rendere le macchine meno aggressive, calmierare le cifre, far sì che la gente si diverta senza far diventare questi posti un casinò ma solo punti di intrattenimento sicuri. Gli apparecchi sono stracontrollati, siamo noi i primi a stare attenti, ai dipendenti ho fatto fare dei corsi per capire le ludopatie. Ma serve un piano a livello nazionale, con l'amministrazione non c'è dialogo. È lo Stato che deve stabilire che non si possa giocare più di 10, 20 euro a colpo. Se un cliente mi si rovina, per me è un danno. A uno che ha speso tanto l'ho mandato in cura dallo psicologo».

«QUANDO VINCI DEVI SMETTERE»
«Sono 2 o 3 mesi che vengo qui». Carmela Macrì è sottobraccio al marito Maurizio Proietti fuori al Bingo di piazza Re di Roma. «A me piace il gioco. E poi faccio la chemio, ho un cancro al seno, ci combatto da un anno e mezzo. Vengo qui per distrarmi un poco». Arrivano da Cinecittà, «il guaio è che la prima volta ho vinto 300 euro alle slot...». Un'altra volta 240 al bingo. Ci ha fatto la bocca. «Ma gioco massimo 20 euro, mio marito se vinco mi dice prendi i soldi e vattene, ma è difficile. La verità è che tra compro oro e sale giochi speriamo tutti di racimolare qualcosa». A due passi, in via Aosta i carabinieri di S. Giovanni hanno riconosciuto e arrestato un 22enne romano: agli arresti domiciliari è uscito di casa per andare a giocare alle slot.