Roma, sacerdoti sfregiati in basilica
l'escalation nelle chiese presidiate

Roma, sacerdoti sfregiati in basilica l'escalation nelle chiese presidiate
di Alessia Marani
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Domenica 8 Gennaio 2017, 10:05 - Ultimo aggiornamento: 20:17

ROMA La mente dei duecento fedeli che ieri pomeriggio erano all'interno di Santa Maria Maggiore, una delle quattro basiliche papali di Roma, la preferita di Papa Francesco, è andata subito a padre Jacques Hamel, il sacerdote francese sgozzato nel luglio scorso in Francia. Ma stavolta l'Isis non c'entra.

 

«NON MI CAPISCONO»
Ad armare la mano di Renzo Cerro, un senzatetto di 42 anni originario della provincia di Frosinone, contro due sacerdoti sarebbe stato un raptus di follia: «La chiesa non mi capisce», ha detto ai carabinieri che lo hanno arrestato per lesioni gravissime. Un nuovo episodio di violenza che turba negli ultimi giorni una chiesa romana, nonostante il massiccio presidio di forze dell'ordine in chiave anti terrorismo, dopo il furto del bambinello da Santa Maria del Popolo. Cerro, armato di un collo di bottiglia, alle cinque e un quarto del pomeriggio è entrato spedito nella navata centrale della chiesa dell'Esquilino, in pieno centro, super-presidiata dai militari dell'Esercito e dalla forze dell'ordine fin dal Giubileo; si è diretto verso la sagrestia dove c'era padre Angelo Gaeta, 52 anni, d'origine salernitana.

Non ci ha pensato un attimo, lo ha colpito con un profondo fendente in pieno volto. Padre Adolfo Ralf, richiamato dalle urla, ha tentato di andare in soccorso dell'altro frate ma anche lui è stato colpito in viso.
Cerro si è dileguato, ma la fuga è durata davvero poco. I carabinieri che erano di pattuglia ai piedi della basilica lo hanno fermato appena scese le scale mentre cercava di disfarsi del vetro ancora insanguinato. Piccoli precedenti per reati contro il patrimonio e problemi di droga alle spalle, è stato arrestato per lesioni gravissime. I due sacerdoti sono stati trasportati in ambulanza al Policlinico Umberto I, dove padre Angelo - che a giorni avrebbe dovuto lasciare Santa Maria Maggiore per un normale avvicendamento - è tuttora ricoverato in gravi condizioni. Non è in pericolo di vita ma potrebbe riportate lesioni permanenti al volto. Padre Adolfo è stato invece dimesso in serata. «Ora sta riposando - dicevano ieri sera i frati francescani dell'Immacolata che dimorano nella basilica - è scosso ma sta meglio. Quando è successo il fattaccio era presente anche un nostro fedele. La sagrestia era un bagno di sangue».
Cerro avrebbe provato a entrare nella sagrestia anche il giorno precedente, alla Befana, ma sarebbe stato allontanato. Da chiarire se conoscesse padre Angelo. Pare che il 42enne frequentasse ambienti ecclesiali per essere assistito, per ricevere degli aiuti. Non è escluso che possa soffrire di disturbi psichici.
IL BAMBINELLO RUBATO
Martedì scorso un'altra chiesa centrale della Capitale, Santa Maria del Popolo, era stata violata. Il parroco si era accorto che davanti all'altare era sparito il Bambinello del presepe. Un furto strano, anomalo, che aveva destato preoccupazione nei fedeli. La chiesa è una delle più preziose a Roma, custodisce anche opere del Caravaggio e del Pinturicchio. A due passi da via del Corso e con affaccio su piazza del Popolo è altro obiettivo sensibile. Sono state poi le immagini delle videocamere interne a svelare il mistero: a introdursi nella luogo sacro e a dirigersi verso l'altare per rubare il Bambinello era stata una clochard, una dei tanti senzatetto, invisibili che vivono nel centro storico. A riconoscerla è stato il parroco stesso che non ha voluto sporgere denuncia.
 

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