Roma, bigliettaia ruba l'incasso della Roma-Lido dal botteghino. I sindacati: «Non va licenziata»

Roma, bigliettaia ruba l'incasso della Roma-Lido dal botteghino. I sindacati: «Non va licenziata»
di Lorenzo De Cicco
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Martedì 9 Agosto 2016, 08:48 - Ultimo aggiornamento: 15:10

Se la commessa di un negozio privato venisse beccata a rubare i soldi dalla cassa, e di conseguenza licenziata dal titolare dell'esercizio, quale collega si azzarderebbe a solidarizzare con lei? In Atac, però, succede anche questo. E così quando l'azienda del Tpl romano, ieri, ha deciso di sospendere dalla retribuzione e dalla paga un'addetta alle vendite dei biglietti dopo avere scoperto che, durante i suoi turni di lavoro, erano spariti dal botteghino oltre 5mila euro, sono subito scesi in campo i sindacati interni. In una lettera inviata agli uffici del Personale, Cgil, Cisl e Uil hanno proclamato lo «stato di agitazione» nelle biglietterie, proprio per solidarizzare con l'operatrice messa sotto procedimento disciplinare.
L'INDAGINE
E dire che, stando agli accertamenti interni avviati dall'azienda, gli ammanchi non si sarebbero materializzati tutti in un colpo solo. Ma si sarebbero accumulati un po' alla volta. Un giorno dai registri di cassa mancavano 300 euro. Qualche settimana dopo 1.500. Poi ancora altri 500. E così via fino ad arrivare ai 5mila euro contestati.
La dipendente, che lavora in uno sportello della ferrovia Roma-Lido, si è difesa: «Non ho rubato niente, ci saranno stati degli errori nella rendicontazione. Cose che capitano». E in effetti non è la prima volta che nelle rivendite dei ticket si registrano anomalie. Un conto però è quando la differenza tra i biglietti staccati e gli incassi si aggira intorno ai 20-30 euro, come è avvenuto diverse volte in passato. Un conto è quando spariscono migliaia di euro, tutte mentre la postazione è occupata da una stessa operatrice.

I RIMBORSI
Anche quando il buco è di poche decine di euro, in ogni caso, l'azienda ha sempre chiesto ai responsabili di rimborsare l'ammanco. E così farà anche con la dipendente finita sotto accusa. Ma se le accuse venissero confermate in toto, per l'impiegata dell'Atac potrebbero esserci conseguenze pesanti non solo a livello economico: potrebbe perfino essere licenziata. La Commissione disciplinare interna è già al lavoro.
 
LA DIFESA
Fin qui le normali dinamiche dipendente-datore di lavoro. Ma siamo all'Atac. Dove, come scrisse l'ex direttore generale Francesco Micheli, «l'intreccio tra politica e sindacati ha prodotto danni irreparabili», trasformando la municipalizzata romana dei trasporti in un carrozzone dove «al posto di valori come responsabilità e merito, contano più fedeltà e cordate». Ecco allora che a difendere a spada tratta la dipendente accusata di furto è arrivata la Triplice confederale. Che già ieri, a poche ore dalla sospensione dell'addetta alle biglietterie troppo distratta nel maneggiare i soldi (o forse al contrario, decisamente troppo smaliziata), già annunciava attraverso una missiva inviata al capo del Personale, che avrebbe avviato le procedure per dichiarare lo stato di agitazione nelle biglietterie della Roma-Lido. Insomma, i poveri pendolari del trenino che collega la Piramide Cestia al mare di Ostia, oltre ai ritardi record e ai treni obsoleti, ora potrebbero fare fatica anche a comprare biglietti e abbonamenti. Quasi un'istigazione all'evasione tariffaria, che in Atac già supera il 25%.