Romics, fumetto satirico sul duce, blitz di Casapound: coca cola sui libri

Romics, fumetto satirico sul duce, blitz di Casapound: coca cola sui libri
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Lunedì 11 Aprile 2016, 21:48 - Ultimo aggiornamento: 12 Aprile, 16:32

La coca cola versata sui libri esposti e gli insulti rivolti al fumetto satirico sul Duce. Blitz di militanti di Casapound ieri pomeriggio durante la fiera del fumetto Romics a Roma allo stand della casa editrice Shockdom, colpevole di aver pubblicato il fumetto su Mussolini Qvando c'era Lvi di Daniele Fabbri e Stefano Antonucci. L'azione, rivendicata oggi con un video su Facebook da Davide Di Stefano, fratello del candidato sindaco Simone, è durata pochi secondi ed è stata ripresa da una telecamera dello stesso movimento di estrema destra. Nelle immagini si vede l'esponente di Casapound che si avvicina al tavolo poi, fingendo di inciampare, rovescia coca cola su alcuni volumi e lancia alcune pubblicazioni verso lo staff. Infine inveisce contro il fumetto satirico e si allontana. 

Per la casa editrice, che ha detto di voler presentare presentare denuncia, i danni oscillano tra i 500 e i mille euro.
Sul posto ieri sono intervenuti gli agenti del commissariato San Paolo, ma all'arrivo della polizia i responsabili si erano già dileguati confondendosi tra la folla. 

«Gli eventi si sono svolti molto velocemente, per cui lo staff, colto di sorpresa e anche intimorito dal comportamento dei tre uomini, non ha avuto tempo e modo di fare loro fotografie e/o riprese», ha sottolineato la casa editrice aggredita, spiegando che gli autori del blitz erano 3. «Per fortuna non ci sono stati scontri fisici e quindi nessuna conseguenza per le persone. Ringraziamo lo staff presente che non ha ceduto alla provocazione ricevuta» ha aggiunto. 

Poi nel pomeriggio è arrivata la rivendicazione con un video di Casapound postato sulla sua pagina di Facebook da Davide Di Stefano. «Ebbene il colpevole di questo "assalto", di questo "raid", sono io», scrive Di Stefano. «Se voi cialtroni pensate di ottenere - aggiunge Di Stefano - qualche soldo (prima avete parlato di 500 euro di danni, ora di 1000, tra poco chissà) mettetevi l'anima in pace: Non vedrete un euro».

Sulla vicenda è intervenuto anche presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, a margine del Viaggio della Memoria. Esprimendo solidarietà all'autore ha sottolineato: «Romics è stato un appuntamento straordinario di ragazzi e ragazze e non saranno certo tre deficienti a rovinare questo grande evento culturale». «È una piccola, ennesima conferma - ha aggiunto - che bisogna sempre vigilare, essere pronti culturalmente e reagire a questa violenza, che ha la presunzione di imporre con la forza un punto di vista».

«Ieri a #Romics un vile attacco di Casa Pound alla satira antifascista. Gli altri candidati non hanno nulla da dire?», ha scritto il candidato sindaco Stefano Fassina su Twitter. 

«I fascisti di Casapound aggrediscono i curatori di uno stand alla fiera del fumetto in corso a Roma, perché esponevano un fumetto satirico sul duce. Niente male, vigliacchi senza dignità. In proposito non hanno niente da dire i candidati a sindaco di Roma Giorgia Meloni, Virginia Raggi, Alfio Marchini, Guido Bertolaso e Francesco Storace sulle gesta di questi violenti? In particolare sarebbe interessante sentire una parola di condanna da parte di Virginia Raggi che è rimasta in silenzio sull'occupazione abusiva, fatta sempre da Casapound ad Ostia, di uno stabilimento sottratto ai clan e affidato dal Comune a Libera». Lo dichiara il senatore del Pd Stefano Esposito. «Un silenzio forse dovuto al fatto che i gruppi consiliari a 5 stelle al Campidoglio e alla Regione Lazio avevano depositato una interrogazione contro la decisione di affidare il suddetto stabilimento proprio a Libera? Aspettiamo di sentire una parola di condanna - conclude - Chi tace acconsente».

Per la candidata a sindaco M5s, Virginia Raggi «l'intimidazione a stand Shockdom Romics è atto vile che condanno. Antifascismo valore assoluto».

«Sto scrivendo un libro su affittopoli e questo mi distrae dai fumetti. Sono in fila, in attesa assistere al pagamento dei quattrini che il Pd deve sborsare per via dei Giubbonari», ha scrito Francesco Storace, candidato sindaco di Roma, in replica alle affermazioni di Esposito.


 

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