«Voglio fare il sindaco proprio per lasciare una città migliore ai bambini e alle generazioni future. Però mi deve fare una promessa: questa domanda la deve fare anche ai miei colleghi uomini». Così la candidata sindaco di Roma del M5s Virginia Raggi risponde, ospite questa sera a diMartedì su La7, a Giovanni Floris che le chiede se vuole fare il primo cittadino essendo mamma.

«Io penso sia una cosa eccezionale. Penso una mamma, una donna, possa fare tutto ciò che può fare un uomo. Come ci si organizza per essere un sindaco-mamma?» le è stato chiesto. «Esattamente come si organizzano tutte le persone che - ha replicato - hanno la fortuna di avere un lavoro: facendo salti mortali»

Sono stata scelta con una votazione in rete che è un metodo innovativo e peraltro utilizzano moltissimi nuovi partiti e forze politiche che vogliono dare la possibilità ai cittadini di scegliere direttamente i loro candidati, senza passare per le segreterie di partito. E peraltro una vera elezione a costo zero».

Virginia Raggi rivela anche di avere avuto paura durante i primi giorni dalla sua designazione. «La pressione mediatica è tanta e bisogna avere non solo le spalle grosse ma anche tanto coraggio. Nei primi giorni dopo la mia 'elezionè tra i grillini sono stata pedinata e ho avuto paura perchè come persona normale non mi aspettavo di essere seguita e fotografata sotto casa. Lei (la candidato Bedoni a Milano, ndr) ha ammesso di non farcela. Credo che questa sia una caratteristica da rivalutare: una persona onesta che ammette di non potercela fare. Quando mai gli altri partiti lo hanno fatto? Piuttosto sono andati avanti travolgendo Stato e Comune e i risultati sono sotto gli occhi», ha aggiunto Raggi.

La candidata M5S rivela anche di sentirsi apprezzata sia da centrodestra che da centrosinistra. ««Questo io non lo so. Non sono nelle menti del centrodestra. Quello che rilevo è un apprezzamento sia da parte del centrodestra sia, forse più silenzioso, da parte del centrosinistra. Noi in realtà ci da un'ulteriore conferma del fatto che le nostre idee e il nostro modo di fare hanno senso, ha una fondatezza».