Roma, al Virgilio fuga degli alunni: a rischio anche l'open day

Roma, al Virgilio fuga degli alunni: a rischio anche l'open day
di Camilla Mozzetti
4 Minuti di Lettura
Lunedì 20 Novembre 2017, 07:53 - Ultimo aggiornamento: 13:17

Per il momento è solo una preoccupante ipotesi che, tuttavia con il passare delle ore sta gradualmente assumendo i contorni di un'amara certezza. Dopo lo scandalo scoppiato al liceo Classico Virgilio per l'occupazione dissennata, lo spaccio e il consumo di droghe, in questi giorni di nuove iscrizioni, il liceo rischia di perdere studenti in vista del prossimo anno. Tra l'altro, la preside Carla Alfano che per motivi di sicurezza nei giorni scorsi ha annullato anche alcune attività pomeridiane, sta valutando se cancellare l'open-day dedicato alle famiglie e previsto per il prossimo 15 dicembre. L'appuntamento, come avviene di consueto in tutte le scuole, serve per informare i giovani e le loro famiglie sulle offerte didattiche messe in campo da un istituto.
Ma quello che purtroppo è accaduto al Virgilio, e le seguenti dichiarazioni di alcuni studenti che ammettono senza troppa reticenza la facilità di reperire in cortile un «tocchetto di fumo» per allietare la ricreazione, sta spingendo molti possibili aspiranti liceali e genitori al seguito a fare un'altra scelta. In breve, le nuove iscrizioni sono a rischio. Perché al netto della qualità didattica offerta dal Virgilio e l'esperienza dell'intero corpo docenti (molti professori, soprattutto per lo Scientifico che è stato classificato dalla Fondazione Agnelli come il migliore di Roma, provengono dall'estero), l'istituto al momento non riesce a garantire una sicurezza capillare. Soprattutto per i ragazzi più fragili e insicuri come i 14enni usati durante l'occupazione dagli studenti più grandi e dagli esterni come scudo per evitare l'ingresso a scuola della polizia.

LO SFOGO DEI PROF
I professori sono preoccupati e indignati. Non a caso stanno organizzando un'assemblea pubblica per raccontare il Virgilio nei suoi aspetti migliori e nei traguardi raggiunti negli anni sul fronte della didattica e dell'insegnamento e anche per dissociarsi da quei genitori e studenti che continuano a derubricare i tristi episodi dell'occupazione come «delle bravate». I fronti all'interno del Virgilio sono ancora molto divisi. La preside Carla Alfano incontrerà le autorità per scovare i responsabili, quelli che hanno gestito l'occupazione e quelli che hanno permesso ad esterni di entrare e di spacciare droghe e psicofarmaci durante l'ultima grande festa di venerdì 19 ottobre. Non è escluso che possano scattare dal parte delle autorità ulteriori indagini. Al momento c'è solo una denuncia sporta ai carabinieri di piazza Farnese per il procurato allarme dopo l'esplosione della seconda bomba carta in cortile. Gli studenti restano lontani: da una parte la minoranza rumorosa che ora tace benché il collettivo ieri ha fatto sapere di essere disposto a incontrare preside e professori. Dall'altra, i giovani che si sentono esasperati da questa situazione che sta inevitabilmente gettando discredito sull'intero Virgilio.

LA LETTERA
Ieri pomeriggio su Facebook una classe quinta del liceo ha pubblicato una lettera dal messaggio inequivocabile. «Niente di quello che è successo ha giustificazioni, le occupazioni sono ormai un ricorrente capitolo per il Virgilio. La nostra scuola però scrivono gli studenti non è solo questo. Non è solo occupazioni, droga, alcol e sesso». Un'offesa quanto accaduto al Virgilio «Per tutti quei ragazzi che nella loro vita di droga ne hanno sentito soltanto il lontano odore. Per tutti quei ragazzi continua la lettera che amano la loro scuola e ogni giorno cercano di renderla migliore. Per tutti quei ragazzi che non sono figli di papà, e che provengono da famiglie molto umili dove l'educazione e il rispetto degli altri hanno sempre prevalso su tutto. Per tutti quei ragazzi che non sono della Roma bene, e che ogni mattina sono costretti ad attraversare la città per poter ricevere un'istruzione degna di nota».
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA