Roma, picchiava figlia e nipote: arrestato “Paperino”, fiancheggiatore della banda della Magliana

Roma, picchiava figlia e nipote: arrestato “Paperino”, fiancheggiatore della banda della Magliana
di Marco De Risi
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Lunedì 12 Ottobre 2015, 03:41 - Ultimo aggiornamento: 09:23

Ha picchiato brutalmente la figlia e la nipote. Lui, che un tempo è stato un boss della malavita, è stato arrestato per un reato infamante anche per un bandito: è accusato di avere percosso le due donne nella loro abitazione al Tuscolano. Si riaprono, quindi, le porte del carcere per Giovanni Tigani, 60 anni, soprannominato “Paperino”, una carriera criminale che dura da almeno una trentina d'anni, accusato anche di essere stato un fiancheggiatore della famigerata banda della Magliana.
I FATTI
Sono stati gli agenti del commissariato di zona ad intervenire sabato pomeriggio in un'abitazione vicino via Tuscolana dove i condomini avevano sentito delle grida disperate. Gli agenti hanno trovato la figlia di “Paperino“, 43 anni e la nipote, di 24, con gli occhi lividi per le botte ricevute. Le due donne si sono messe a piangere davanti ai poliziotti denunciando di essere state picchiate da Giovanni Tigani senza alcun motivo. Non solo, anche qualche giorno fa, sempre secondo l'accusa, il pregiudicato aveva malmenato figlia e nipote. Dopo gli accertamenti di rito, “Paperino” è stato arrestato per i reati di maltrattamenti in famiglia e lesioni.
L'indole di Tigani è stata sempre particolarmente violenta. Tante volte è stato arrestato per aggressioni banali quanto brutali. Qualche anno fa, in un famoso Hotel della Capitale a Monte Mario, a notte fonda, ubriaco fradicio, spaccò il mobilio dell'ingresso e gli agenti presero calci e pugni prima di riuscire ad arrestarlo. Sempre lui distrusse gli uffici di un commissariato dove era stato condotto per una verifica. Giovanni Tigani è legato a doppio filo con la banda della Magliana pur essendo stato scagionato nel maxi processo degli anni '90 che ha visto quasi oltre 100 persone accusate di associazione a delinquere.

I PRECEDENTI
Fu scagionato proprio dai criminali della Magliana che davanti ai giudici riconobbero lo spessore criminale di “Paperino” ma dissero che non era mai stato al loro livello e quindi non in grado di far parte stabilmente della banda. Su questo aspetto specifico ci fu un confronto fra Maurizio Abatino (uno dei capi indiscussi, poi pentito) e Giovanni Tigani dove il primo accusò ”Paperino” di essere un bandito non all'altezza di boss come Renatino De Pedis, Edoardo Toscano e altri. Tigani è comunque riuscito a sopravvivere nel crimine romano nonostante, più di 20 anni fa, abbia platealmente schiaffeggiato Laudovino De Sanctis, il feroce bandito autore del sequestro e dell'uccisione dell'industriale del caffè Giovanni Palombini e di Myrta Corsetti, liberata dalla polizia. “Paperino” riesce anche a sfuggire ad un agguato sull'Ostiense dove lo attendeva un killer che, vedendolo, sparò una raffica di mitra. Nell'82 due big della Magliana, Renatino De Pedis e Raffaele Pernasetti lo aspettano sotto casa per finirlo: ma la pistola si inceppa e “Paperino” riesce a mettersi in salvo. Il fratello di Giovanni, Claudio Tigani, fu ucciso nel 1975 a colpi di pistola e il corpo fu bruciato. Gli autori del delitto furono i Marsigliesi che a quell'epoca spadroneggiavano nella Capitale.

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