Roma, video a luci rosse con minorenne: militare della Marina nei guai, perquisita anche la sua cabina

Roma, video a luci rosse con minorenne: militare della Marina nei guai, perquisita anche la sua cabina
di Emanuele Rossi
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 24 Febbraio 2016, 08:40 - Ultimo aggiornamento: 25 Febbraio, 10:43
La minorenne aveva accettato quell'invito per farsi riprendere in un video a luci rosse con due uomini più grandi, tra cui un militare della Marina. Solo che poi si era pentita e aveva preteso la cancellazione dei filmati, richiesta però rifiutata. Ora rischiano di andare a processo per prostituzione minorile, pornografia minorile e detenzione di materiale pedopornografico sia il marinaio di Civitavecchia che suo cugino di Ladispoli, entrambi 30enni, in seguito alle perquisizioni a domicilio di ieri mattina, effettuate dai carabinieri. Un'operazione disposta dalla Procura di Roma, nello specifico il tribunale dei minori, e scattata simultaneamente all'alba in più città: a La Spezia, Civitavecchia, Cerveteri e Ladispoli.

I carabinieri delle varie compagnie hanno effettuato diversi blitz sia nelle abitazioni dei due indagati, rispettivamente a Civitavecchia e Ladispoli, che nell'appartamento di Cerveteri in centro, il luogo in cui sarebbero stati prodotti filmati pornografici con il coinvolgimento di una giovane cerveterana di 16 anni che all'epoca dei fatti, ovvero nella primavera del 2015, risultava ospite in una casa famiglia del territorio. Le attenzioni degli investigatori si sono concentrate persino all' interno della nave dell'Unità missilistica dei Bersaglieri della Marina che ieri mattina ha attraccato nel porto di La Spezia, rientrata alla base ligure dopo una missione nel Mediterraneo. I carabinieri hanno perquisito la cabina del marinaio a caccia di prove, così come anche nel suo appartamento di Civitavecchia.

Gli inquirenti di Roma hanno disposto il sequestro di qualsiasi materiale tecnologico rinvenuto in varie stanze: telefoni cellulari, macchine fotografiche, videocamere, pc portatili e fissi e hard disk. Ogni cosa verrà attentamente esaminata dalla magistratura (ad indagare è il pm Eugenio Albamonte del tribunale di Roma) comprese tutte le chat e le conversazioni telefoniche tra la minorenne e i due indagati. Compito della Procura sarà ora quello di accertare se si possa parlare soltanto di un singolo caso o se quell'appartamento cerveterano, a non molta distanza dal centro, al contrario, nascondesse altri misteri, e che quindi abbia registrato più incontri a sfondo sessuale.

 

LE INDAGINI I carabinieri, con l'ausilio di esperti del cyber crime, sono già al lavoro per analizzare immagini e filmati, e frame dopo frame cercare di scoprire se anche gli hard disk contengano ulteriori filmati a luci rosse con la presenza di altre minorenni.
In questa seconda ipotesi l'inchiesta potrebbe allargarsi a macchia d'olio sul litorale a nord di Roma, già sconvolto due anni fa da un'altra indagine sulle baby squillo, ragazze poi inserite in istituti minorili protetti, coordinata sempre dalla Procura di Roma. Da capire anche se i filmati attinenti la vita intima e sessuale della minorenne siano stati diffusi in rete su siti porno dal marinaio civitavecchiese, dal cugino o da altre persone eventualmente coinvolte. In questo caso la loro posizione potrebbe aggravarsi. Soprattutto se, nelle utenze telefoniche, emergesse chiaramente che gli indagati si siano opposti a cancellare i video osè come richiesto invece dalla ragazza. Ieri il viavai di forze dell'ordine non è passato inosservato a cittadini ed automobilisti di passaggio. Già in passato le operatrici culturali del territorio di Ladispoli e Cerveteri avevano segnalato preoccupate il dilagare del fenomeno della prostituzione minorile.
© RIPRODUZIONE RISERVATA