Roma, vaso precipita dal quinto piano tra i passanti: tragedia sfiorata in via Cola di Rienzo

Roma, vaso precipita dal quinto piano tra i passanti: tragedia sfiorata in via Cola di Rienzo
di Luca Lippera
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Martedì 23 Agosto 2016, 08:48 - Ultimo aggiornamento: 15:48


Un mezzo miracolo ha evitato ieri una tragedia in via Cola di Rienzo. Un vaso precipitato dalla finestra di un quinto piano ha sfiorato una ragazza dopo aver centrato la tenda di un negozio della catena Castroni. La giovane, su vent'anni, ha visto il contenitore che gli cadeva davanti frantumandosi ed è rimasta terrorizzata per diversi minuti sul marciapiede. L'impatto del vaso con la tenda para-sole ne ha deviato la traiettoria e solo per caso non ha preso nessuno.
 

 


«Si è sentito un gran botto - racconta uno dei commessi di Castroni - Per un attimo abbiamo pensato a un attentato. Uscendo abbiamo capito che cosa era successo. Per un puro miracolo non c'è scappato il morto».
L'episodio è avvenuto poco prima di mezzogiorno. Davanti a Castroni, uno dei negozi più conosciuti di Roma, passavano come sempre moltissime persone nonostante si sia ancora in pieno agosto. «Il vaso, lo abbiamo scoperto dopo, è venuto giù dall'ultimo piano - racconta Antonio Di Falco, 56 anni, uno degli storici commessi del negozio - La ragazza è stata sfiorata, tanto che aveva un po' di terra addosso. Qualche centimetro più in là e non la raccontava. La tenda esterna del negozio si è piegata ma per fortuna ha attutito il colpo. Da quello che si è capito sarebbe stato un gatto a provocare la caduta. La ragazza era terrorizzata e si è fermata qui per un po'. Poi è andata via: l'ha scampata proprio bella».
 
I VIGILI
Dal negozio dei Castroni sono stati avvisati i vigili urbani. È arrivata una pattuglia del I Gruppo Prati guidato da Roberto Stefano. Gli agenti hanno transennato l'area con il nastro d'ordinanza e hanno cercato di rintracciare la proprietaria dell'appartamento da cui si suppone che sia caduto il vaso. Ma in casa non c'era nessuno. «Allora i vigili - dice un altro commesso - hanno rintracciato il portiere e lui si è messo in contatto con il proprietario dell'abitazione». Si tratta di una donna. La quale però più tardi ha negato ogni coinvolgimento. «Non so da dove sia caduto il vaso - ha detto - sicuramente non da una delle mie finestre». Gli agenti della Municipale faranno ulteriori accertamenti e hanno raccolto alcuni frammenti del vaso per confrontarli con i contenitori trovati nell'abitazione. «Sicuramente - dice il comandante Roberto Stefano - faremo un verbale: 100 o 200 euro, perché il regolamento comunale di polizia urbana vieta i vasi sui balconi in precario equilibrio».

IL PRECEDENTE
Non è la prima volta che un vaso cade da un balcone. I precedenti raccontano di una tragedia recente. Era il 10 settembre del 2012 quando un ragazzino di tredici anni, Cristian Giacomini, fu colpito alla testa mentre guardava una vetrina con la madre e un fratellino in via Appia. Il dramma si consumò all'altezza del numero civico 197. Cristian fu centrato alla testa e morì tra le braccia della madre e tra quelle dei passanti che tentavano di soccorrerlo. Il vaso venne giù da un balcone al sesto piano di un edificio. Due anni fa, per quella morte assurda, il gip di Roma ha condannato a ventidue mesi di carcere i proprietari della piantina, una piantina grassa, venuta giù da venticinque metri. Maria Grazia Capizzi, 65 anni, e il marito Roberto Cascioli, 67, hanno dovuto rispondere di omicidio colposo e hanno accettato il patteggiamento. Talmente grande era il rimorso, che i due hanno fondato un'associazione per richiamare l'attenzione sui pericoli delle piante tenute sui parapetti dei balconi.
 

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