I SALVA-VITA SCOMPARSI
È corsa ai cancelli del Colosseo, ma gli addetti all'ingresso (personale di CoopCulture, la società che ha in gestione i servizi aggiuntivi di accoglienza e biglietteria) hanno risposto di non avere defibrillatori a disposizione. Una stranezza. Cronache alla mano, il 16 giugno del 2016, proprio la Soprintendenza archeologica di Roma convocò la stampa per presentare (con tanto di dimostrazione pratica) i quattro apparecchi di defibrillatori salva-vita consegnati al Colosseo. Tanto che venne annunciato: «Il Colosseo è il primo sito archeologico in Italia a disporre della strumentazione di cardio-protezione». Cos'è successo ieri, si chiedono le guide turistiche. Forse sono utilizzabili solo esclusivamente all'interno dell'Anfiteatro Flavio? L'ambulanza è arrivata dopo circa un quarto d'ora dalla chiamata. A nulla sono valsi i tentativi di rianimazione, troppo tardi da quando l'uomo ha cominciato a sentirsi male. Profondamente scossa dalla vicenda, F. B. commenta: «Non deve più succedere una cosa del genere in un luogo come il Colosseo dove passano ogni giorno, con temperature estive così alte, almeno trenta mila persone. Quest'area deve essere dotata di defibrillatori. Sono disposta anche ad avviare una colletta con le guide turistiche».
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