Roma, alta tensione a Tor Sapienza: scontri e feriti a protesta anti-immigrati. La procura apre un'inchiesta. Aggredito un altro straniero

Roma, alta tensione a Tor Sapienza: scontri e feriti a protesta anti-immigrati. La procura apre un'inchiesta. Aggredito un altro straniero
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Mercoledì 12 Novembre 2014, 15:03 - Ultimo aggiornamento: 13 Novembre, 08:36

Ancora una aggressione ai danni di uno straniero a Tor sapienza, vicino al parco di viale Morandi. L'attacco è avvenuto all'indomani di una nuova notte di scontri. Ieri poco dopo le 22 un gruppo di persone, alcune delle quali armate di bastoni, si è diretto verso il centro di accoglienza dei minori di via Morandi. Solo intorno alla mezzanotte e mezzo è tornato l'ordine.

«Non è un nostro ospite, ma ha trovato riparo qui fino all'arrivo dell'ambulanza - spiega un'operatrice - Ha raccontato di essere stato aggredito e derubato nel parco da un gruppo di italiani».

L'uomo è arrivato nella struttura con un taglio alla testa e il volto insanguinato. «Era uno straniero di circa 40 anni», spiega ancora l'operatrice, «aggredito mentre era andato a fare la spesa da persone che hanno cercato di sottrargli il telefono. L'uomo è stato medicato e trasportato in ospedale da un'ambulanza».

Il racconto della polizia della notte di violenze «Le pattuglie sono state raggiunte da circa 70/80 persone, molte delle quali travisate ed armate di bastoni, che con il chiaro intento di attaccare, iniziavano un fitto lancio di oggetti contundenti e bombe carta nei confronti degli agenti e del centro stesso», fa sapere la Questura in una nota, «Nel contempo gli stessi manifestanti hanno posizionato alcuni cassonetti dell'Ama al centro della carreggiata impedendo l'intervento di ulteriori rinforzi. I poliziotti raggiunti dalla sassaiola che ha danneggiato gravemente anche le automobili di servizio, si sono visti costretti ad arretrare in attesa dell'invio di altri contingenti richiesti alla sala operativa.

Nel frattempo i manifestanti hanno iniziato ad incendiare anche i cassonetti presenti sul posto. Le squadre del Reparto Mobile, che a causa della presenza dei cassonetti sono state costrette a raggiungere il luogo della protesta percorrendo una strada contromano, intervenute sul posto sotto il coordinamento del dirigente del Commissariato Prenestino, sono state attaccate dai manifestanti in maniera violenta, con lanci che provenivano anche dalle abitazioni circostanti, tanto che per disperdere i facinorosi, è stato necessario il ricorso a gas lacrimogeni.

A questo punto i manifestanti si sono allontanati, disperdendosi in varie direzioni, in vie limitrofe e nelle abitazioni adiacenti. Un agente del Reparto Mobile è stato colpito da una pietra, che gli ha provocato una grave lesione al braccio. In tutto 14 agenti sono rimasti feriti con varie contusioni e lesioni. Anche un operatore di una troupe televisiva che stava effettuando delle riprese per conto della Rai ha riportato conseguenze fisiche, colpito alla testa da un sasso e medicato presso l'ospedale Pertini, dove ha avuto una prognosi di 8 giorni».

Oggi la situazione in viale Giorgio Morandi appare tranquilla, ma nell'aria si respira ancora tensione.

Gli investigatori stanno acquisendo video girati da emittenti tv, oltre a quelli eventualmente riprese da telecamere a circuito chiuso. Anche attraverso i filmati, dunque, la polizia cercherà di risalire ai responsabili. Nel pomeriggio in Campidoglio il sindaco di Roma Ignazio Marino ha incontrato i cittadini di Tor Sapienza.

I residenti: «Ci hanno caricati all'improvviso». «Ci hanno caricati all'improvviso, senza un motivo, mentre eravamo fermi sul marciapiede». A parlare sono alcuni abitanti delle case popolari del quartiere. «Dalle forze dell'ordine volevamo protezione e invece ci hanno attaccato» racconta Eliana, che abita nel palazzo di fronte al centro di Viale Giorgio Morandi.

Molti abitanti minacciano ulteriori disordini: «Questo è solo l'inizio. Siamo pronti ad andare avanti e a farci giustizia da soli. Non ci fermeremo fino a quando tutti gli immigrati avranno lasciato il nostro quartiere. Siamo esasperati - racconta una cittadina - e non perchè siamo razzisti ma perchè queste persone commettono furti, aggressioni, rendendo invivibile il nostro quartiere. Se nessuno ci garantisce giustizia e sicurezza siamo costretti a pensarci da soli, perchè qui non si vive più».

I cittadini delle palazzine popolari raccontano che gli stranieri ospiti del centro «girano nudi davanti alle finestre nonostante in strada o nei palazzi di fronte ci siano dei bambini, fanno i bisogni ovunque e rubano». «Andremo avanti fino a quando non se ne andranno via tutti: dal centro di accoglienza al campo nomadi, alle abitazioni popolari dove abitano romeni e albanesi», dicono.

Centro di accoglienza: «Situazione drammatica, minacciati di continuo». «Stiamo vivendo una situazione drammatica: due notti di aggressioni e da questa mattina continuiamo a ricevere avvertimenti da persone che minacciano di entrare nel centro questa notte». Così riferiscono alcuni operatori della Cooperativa sociale Un Sorriso Onlus che gestisce la struttura di accoglienza in viale Giorgio Morandi a Tor Sapienza al centro appunto le scorse serate di incursioni violente a lancio di sassaiole.

«Ieri sera abbiamo rotto letti e porte interne per barricarci - raccontano - ma non abbiamo più nulla da usare. La facciata di ingresso è ormai distrutta, sono state rotte anche numerose finestre. Abbiamo paura per noi e per i nostri ospiti». Circa 60 persone tra minori e richiedenti asilo, che sono tutti «registrati - riferiscono - Abbiamo nomi e cognomi, sono tutti ipercontrollati. Qualcuno dei minorenni è scappato per la paura dopo le ultime notti e ora sono ancora più a rischio. Ieri uno degli ospiti che era uscito dal centro nel pomeriggio è stato picchiato ed è rientrato barcollando e pieno di sangue».

Le aggressioni, raccontano, avvengono sempre nello stesso modo: «Aspettano che le forze dell'ordine si allontanino o si distraggano e cominciano gli assalti che sono ormai crescenti. Da questa mattina persone passano accanto al nostro ingresso e ci urlano contro minacciandoci una nuova aggressione e di bruciare tutto».

La procura apre inchiesta. La procura di Roma ha aperto un fascicolo sui disordini. Gli inquirenti intendono accertare se, dietro agli scontri, che nella giornata di ieri hanno portato al ferimento di alcuni agenti in servizio di ordine pubblico, siano frutto di un atto spontaneo dei residenti del quartiere o se ci sia dietro una regia organizzata.

Il sindaco chiama il Questore. «Ho chiamato il Questore, Nicolò D’Angelo, per esprimere vicinanza e piena solidarietà agli agenti feriti questa notte da un gruppo di veri e propri criminali. Questa Amministrazione non accetta che a Roma l’incolumità dei cittadini venga messa a repentaglio da un manipolo di estremisti violenti, che sfogano il proprio fanatismo lanciando blocchetti di marmo, pietre e bottiglie.

Questi gesti, inaccettabili, rischiano di mettere in ombra il disagio reale e le paure dei cittadini onesti che invece hanno il diritto sacrosanto di essere ascoltati, come sto già facendo in queste ore insieme al vicesindaco Luigi Nieri. Dal Questore ho ottenuto l’assicurazione che il territorio interessato sarà presidiato centimetro per centimetro, per impedire altre violenze». Così in una nota il sindaco di Roma, Ignazio Marino.

Solidarietà di Alemanno «Le violenze vanno sempre condannate soprattutto quando colpiscono ancora una volta la forze dell'ordine, anzi vorremmo che la stessa sollecitudine ci fosse quando gli incidenti contro i poliziotti vengono provocati da gruppi estremisti di sinistra e sindacalisti della Cgil». Lo scrive sul suo profilo Facebook, Gianni Alemanno.

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