Allerta terrorismo a Roma, «Attenzione ai camion e non parlare al telefono»: le norme per gli agenti

Allerta terrorismo a Roma, «Attenzione ai camion e non parlare al telefono»: le norme per gli agenti
di Alessia Marani
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Sabato 22 Aprile 2017, 08:00
I terroristi hanno mirato al cuore delle istituzioni (i poliziotti) nel cuore di Parigi (gli Champs Elysees) e a Roma l'allerta sale ancora. Da giovedì sera è scattata un'ulteriore stretta sulla security in Centro e sui possibili obiettivi istituzionali di primo livello. Il Questore Guido Marino in una circolare rinnova l'invito ai dirigenti dei commissariati e a tutto il personale a «essere vigili e reattivi» e a valutare «ogni pericolo» con particolare attenzione al «passaggio dei veicoli» in strada. Come retaggio degli Anni di Piombo tornano posti di controllo con giubbetto antiproiettile e almeno un uomo a copertura con mitra in pugno. Nessuna distrazione è consentita come raccomandava l'ex inquilino numero uno di via di San Vitale, Nicolò D'Angelo: vietato agli agenti stare troppo a lungo al cellulare, se non per il tempo strettamente necessario ai fini del servizio, pena sanzione disciplinare. Ma, ovvio, soprattutto in questi momenti nessuno ha gli occhi bassi. Le camionette dell'esercito presidiano i luoghi simbolo della città, sbarrando l'accesso - il pensiero va ai tir che hanno seminato morte a Nizza, Berlino e Stoccolma - al Colosseo e a via del Corso da piazza del Popolo. Le unità speciali dell'Uopi, le Unità di pronto intervento addestrate dal Nocs e gli specialisti dell'anti-terrorismo dell'Arma, sono mobilitati per essere sul posto di un eventuale attacco nel giro di pochissimi minuti. Il Comando provinciale dei carabinieri ha chiesto la massima attenzione ai suoi uomini. Droni ed elicotteri sono pronti ad alzarsi in volo.

IL 25 APRILE
Intanto, sottotraccia lavorano i nuclei informativi, in perenne ascolto di possibili sospetti, come dell'egiziano con frutteria in centro espulso per motivi di sicurezza dal ministro dell'Interno pochi giorni fa. Sui social inneggiava alla jihad, nella culla del figlio nascondeva un biglietto con l'auspicio che crescesse combattente di Allah. Le orecchie sono puntate su possibili cani sciolti, maghrebini arrivati giovanissimi in Italia durante la Primavera araba e già transitati per le tendopoli di Manduria, nel Brindisino, e Campobasso. La valutazione del pericolo è costante, i controlli sono rafforzati in vista dei due ponti del 25 aprile (e relativa manifestazione) e del primo maggio, con gli alberghi da tutto esaurito per i turisti e i luoghi in centro, come nelle periferie e al mare, a Ostia, superaffollati. Sorvegliate speciali le stazioni ferroviarie, musei, Vaticano, luoghi di culto e celebrazioni religiose.