Roma, il Tar salva i centurioni: «Via libera al Colosseo». Ma Raggi: nuovo divieto `

Roma, il Tar salva i centurioni: «Via libera al Colosseo». Ma Raggi: nuovo divieto `
di Michela Allegri e Mauro Evangelisti
4 Minuti di Lettura
Venerdì 28 Aprile 2017, 08:53 - Ultimo aggiornamento: 15:51


ROMA Il Tar cancella l'ordinanza della sindaca Virginia Raggi che aveva fermato il racket dei centurioni e l'attività dei risciò nel centro di Roma. I giudici amministrativi li definiscono artisti di strada, ma come centinaia di video e testimonianze hanno documentato i centurioni sono aggressivi, spesso disturbano i turisti, non di rado li costringono a pagare cifre esorbitanti per inutili foto vicino ai monumenti, in alcuni casi molestano le ragazze straniere. Una delle tante cartoline del degrado e del lassismo della Capitale.
 

 


Il Campidoglio, dopo lo stop del Tar, sta preparando la controffensiva: il nuovo regolamento di polizia locale, anche grazie agli strumenti forniti dal decreto Minniti, fisserà delle regole molto severe. Il problema è che per completarlo e approvarlo servono molti mesi e nel frattempo Roma sarà di nuovo presa d'assalto dai centurioni. Per questo l'assessore al Turismo, Adriano Meloni, ha chiesto al comandante della polizia municipale Diego Porta di preparare una nuova ordinanza, che può essere approvata solo per motivi urgenti e contingibili, che colpisca di nuovo il fenomeno, ovviamente con motivazioni differenti da quelle bocciate dal Tar. Ieri sul caso è intervenuta anche la sindaca Virginia Raggi: «La città non può essere ostaggio di centurioni e risciò. Cambiamento va avanti. Nuovo regolamento decoro per tutelare la città».
 
IL PROVVEDIMENTO
Ma perché il Tar ha riaperto le porte all'illegalità e alle prepotenze nei confronti dei turisti? Il provvedimento dalla sindaca Raggi risale a dicembre ma i giudici amministrativi, accogliendo il ricorso dell'associazione Centurioni Artisti di Strada, hanno sonoramente bacchettato il Campidoglio. «Le ordinanze contingibili e urgenti rappresentano il rimedio per far fronte a situazioni di emergenza impreviste», scrivono i giudici della II sezione, presieduti da Antonino Savo Amodio. La premessa è seguita dalla stoccata: «Gli episodi richiamati non appaiono di entità tale da configurare una vera e propria emergenza, non altrimenti fronteggiabile, e non giustificano il divieto indiscriminato di svolgere un'attività lecita, simile a quella degli artisti di strada, oggetto di specifica regolamentazione». Infine, l'affondo: il Campidoglio ha il dovere di disciplinare anche il lavoro dei centurioni, ma, «dall'istruttoria è emerso come l'iter di approvazione della regolamentazione non sia stato nemmeno avviato». L'ordinanza in questione disponeva «il divieto in un'ampia zona», praticamente tutto il Centro, «di qualsiasi attività che prevede la disponibilità di essere ritratto in abbigliamento storico, in fotografie o filmati, dietro corrispettivo in denaro». È stata sospesa fino al 7 dicembre prossimo, quando i giudici decideranno se accogliere o meno il ricorso dei centurioni, che hanno chiesto l'annullamento del provvedimento e che ieri, difesi dal professor Filippo Lubrano, hanno incassato una prima vittoria. La stessa cosa vale per i risciò, allontanati dal Centro con un'ordinanza che vietava «qualunque attività assimilabile al trasporto con velocipedi a tre o più ruote, in alcune aree della città». Anche in questo caso, tutto è sospeso fino a dicembre. Per il Tar, da un lato, «venuto meno il peculiare contesto rappresentato dall'anno giubilare, non è configurabile una vera e propria emergenza», dall'altro «l'amministrazione deve adottare una disciplina della materia».

PRECEDENTI
Quello dei centurioni che chiedono soldi in cambio di foto è uno dei tanti esempi di centro storico fuori controllo: tra tassisti abusivi e piccole truffe, Roma non riesce a tutelare i 13 milioni di turisti che ogni anno la visitano. Due anni fa un dj olandese con un video documentò il caso di quattro centurioni che lo insultarono e minacciarono per averli inseriti in uno scatto al Colosseo senza pagare il pizzo. Sempre nel 2015 una troupe di un tv romena fu aggredita sempre dalle parti dell'Anfiteatro Flavio e uno dei centurioni - quelli che secondo il Tar sono artisti di strada - dopo aver mostrato i genitali alla telecamera, strappò il portafoglio dalle mani di un giornalista. Molte immagini mostrano come questi signori chiedano con insistenza denaro e avvicinino giovani turiste, toccandole. Tutto questo a Roma da oggi è di nuovo consentito.

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA