Roma, dramma in sala parto: «Sua figlia sta bene». Ma il feto era morto

Roma, dramma in sala parto: «Sua figlia sta bene». Ma il feto era morto
di Adelaide Pierucci
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Mercoledì 17 Maggio 2017, 08:07 - Ultimo aggiornamento: 18 Maggio, 19:53
Mamma Gessica e papà Daniele da giorni facevano il conto alla rovescia in attesa della nascita della loro piccola Arianna, così avrebbero voluto chiamarla. Avevano anche deciso che il papà sarebbe stato lì in sala parto per prenderla in braccio appena nata, ma al momento dell'ingresso l'orribile notizia: «Il cuoricino non batte più». Gessica e Daniele Transilvani, una coppia di trentenni di Ottavia, così, nonostante la disperazione si sono fatti forza e sono rimasti comunque vicini per accogliere insieme la loro piccola, nata morta a nove mesi di gestazione, nel primo pomeriggio di domenica all'ospedale San Filippo Neri. Una morte bianca sulla quale la procura di Roma intende fare luce.

LE INDAGINI
Il pm Nadia Plastina, ricevuta la denuncia del padre della piccola, ieri, ha aperto un fascicolo per omicidio colposo e iscritto nel registro degli indagati il ginecologo che ha assistito la gestante durante la gravidanza. In casa Transilvani erano pronti pure i palloncini per festeggiare l'arrivo della bambina. Gli ultimi giorni Gessica e il marito erano stati particolarmente scrupolosi. Venerdì la gestante, già madre di una bimba di 4 anni, si era sottoposta a due visite, una in ospedale e l'altra in uno studio privato. La mattina al San Filippo Neri dove sono stati monitorati i battiti del feto, e il pomeriggio dal ginecologo di fiducia, un medico specialista dipendente dello stesso ospedale. Sia al mattino che il pomeriggio nessun allarme: «Battiti regolari. La nascita è ormai imminente». Il ginecologo, tramite l'ecografia, aveva notato solo una leggera diminuzione del liquido amniotico, ma aveva rassicurato la coppia: «Nell'ultima settimana di gravidanza è normale. Comunque in caso di necessità precipitarsi subito al pronto soccorso altrimenti programmiamo il parto per il 16 maggio». Domenica all'una la donna avverte forti dolori. Il marito l'accompagna al pronto soccorso. I medici non sentono il battito. In corsia arriva anche il ginecologo della signora, avvertito dal marito. La piccola nasce morta. Pesava tre chili e cento grammi. Non le avrebbe dato scampo il cordone ombelicale, annodato intorno al collo, hanno ipotizzato i medici.

DAI CARABINIERI
La coppia, assistita dall'avvocato Mauro Marconi, ha presentato subito denuncia ai carabinieri. Sul corpicino sarà eseguita l'autopsia su disposizione dell'autorità giudiziaria. Se ne occuperanno oggi i medici legali del Gemelli, Antonio Oliva e Vincenzo Arena. I consulenti dovranno stabilire «l'epoca e le cause della morte del feto». Il pm Plastina ha messo a disposizione anche la cartella clinica sequestrata e sollecitato il prelievo di campioni biologici e istopatologici.

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