I destinatari delle misure restrittive sono ritenuti responsabili dei reati di associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti e spaccio. L'indagine, avviata nel marzo 2016, ha già determinato l'arresto di altre 6 persone, in flagranza di reato, ed il recupero di più di due chili, precisamente 2,258 kg, di shaboo, che ha costituito un sequestro record in Italia e uno dei più importanti in Europa per questo particolare tipo di sostanza stupefacente, che immessi sul mercato avrebbero fruttato più di milione di euro.
L'attività investigativa dei carabinieri ha consentito di ricostruire l'organigramma dell'associazione criminale, dal piccolo spacciatore nella Capitale fino ad arrivare al cartello nelle Filippine che inviava la sostanza stupefacente in Italia mediante aerei, con voli di linea, fino a Milano e da qui veniva trasportata a Roma da alcuni appartenenti all'organizzazione che poi rifornivano i pusher per la vendita al dettaglio a domicilio o lungo le strade.
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