Roma invasa dai rifiuti, ultimatum di Tronca: «Pulizia entro oggi». Ma è sos per il ponte `

Roma invasa dai rifiuti, ultimatum di Tronca: «Pulizia entro oggi». Ma è sos per il ponte `
di Mauro Evangelisti
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Mercoledì 1 Giugno 2016, 09:40 - Ultimo aggiornamento: 09:41
«Pretendo che la situazione torni alla normalità rapidamente». Ieri pomeriggio il commissario prefettizio di Roma Capitale, Francesco Paolo Tronca, ha espresso tutta la sua preoccupazione per le strade ancora sporche dopo lo sciopero di 24 ore di lunedì degli operatori dell'Ama. E ha detto, perentorio: entro oggi (mercoledì) tutta la città di Roma dovrà essere pulita. Possibile? Lunedì per 24 ore la raccolta e la pulizia si sono fermate a causa dello sciopero e Roma, che anche normalmente ha gravi problemi, è andata in crisi.PROMESSADaniele Fortini, presidente dell'azienda, era convinto che già in nottata la raccolta dei rifiuti avrebbe superato tutte le criticità. Per strada ieri c'era il 30 per cento in più di operatori di una giornata normale. Tutto bene? Macché. Roma ieri comunque ancora sporca e si rischia una nuova frenata, poiché la giornata di domani, festa della Repubblica, sarà caratterizzata dalla chiusura degli impianti al nord che accolgono la spazzatura indifferenziata della Capitale dopo il trattamento (discariche e inceneritori).

TIR
Negli impianti di Rocca Cencia e Salaria, ma anche in quelli del privato di Malagrotta, potrebbero crearsi dei tappi, con i tir che non possono partire. Già ieri le montagne di materiale negli stabilimenti erano molto alte. Il piano dell'Ama per il 2 giugno prevede di stoccare i rifiuti trattati, conservarli vicino ai Tmb, per rimettere in moto gli automezzi il 3 giugno, quando finalmente potranno circolare. C'è poi il punto interrogativo di domenica prossima, quando tra scrutatori e soprattutto rappresentanti di lista, Ama rischia di perdere centinaia di dipendenti per le elezioni. L'azienda sta facendo moral suasion sul fronte dei rappresentanti di lista, chiedendo ai dipendenti di considerare in prima istanza la necessità di non lasciare sguarnita l'azienda in una fase tanto delicata. REPLICAMa il vero spettro all'orizzonte è tra due settimane: per il 15 giugno i sindacati hanno proclamato altre ventiquattr'ore di sciopero nazionale. E Natale Di Cola, leader di Cgil Funzione pubblica, è pessimista sulla possibilità che venga revocato: «Le trattative sul contratto nazionale si sono arenate, le risposte ricevute non mi sembrano incoraggianti». Il braccio di ferro è su tre fronti: l'applicazione del jobs act, che è un tema più nazionale; ma anche due ore di lavoro in più alla settimana (da 36 a 38); e soprattutto il lavoro domenicale, che secondo le aziende dei rifiuti non deve essere considerato come straordinario (anche se ovviamente verrebbe riconosciuto economicamente il festivo). In pratica, se in un giorno normale a Roma si raccolgono 2.700 tonnellate di rifiuti indifferenziati, di domenica le forze a disposizione consentono di recuperarne solo 1.600 con le criticità che si ripercuotono sul lunedì e martedì e la Capitale che va in sofferenza.

NUMERI
Al di là del timore di nuovi guai nelle prossime due settimane, l'Ama ha fornito i numeri dello sforzo compiuto per recuperare dopo lo stop dello sciopero: ieri sono state raccolte 6.500 tonnellate di rifiuti, assicura l'azienda; oggi si conta di prelevarne altre 1.000 (parliamo sempre della spazzatura arretrata, che si è accumulata lunedì a causa della protesta dei dipendenti). «In tutto il centro storico sono attive più unità per svuotare i cestini». «Ringrazio il personale per lo sforzo, chiedo ai cittadini di aiutare gli operatori, differenziando bene i rifiuti, utilizzando i contenitori per la differenziata, che non sono colmi» conclude Fortini.