I NUMERI
I conteggi dell'ufficio sanzioni della società comunale dicono che dall'inizio dell'anno al 18 settembre sono stati elevati 15.941 verbali. Oltre 60 multe al giorno. Il 21,3 per cento in più rispetto allo stesso periodo dell'anno passato, oltre il 50 per cento in più rispetto al 2015. Per fare un raffronto, nel corso di tutto il 2016 sono state staccate 18mila sanzioni, mentre due anni fa il bilancio finale delle contravvenzioni superava di poco le 14.400 ammende.
I palazzi multati nei primi nove mesi del 2017 sono 5.021. A tutti è stato contestato l'«errato utilizzo/custodia dei contenitori condominiali assegnati», infrazione per cui è prevista una multa da 100 euro. Altri 1.029 verbali sono stati recapitati a chi non ha saputo districarsi con le diverse «frazioni» dei rifiuti, confondendo plastica, vetro e metalli vari; 1.273 cittadini sono stati multati per non essersi nemmeno cimentati con la differenziata o per avere abbandonato i sacchetti in strada; a 249 è arrivata una multa per «l'errato conferimento degli imballaggi di cartone», in 596 invece hanno commesso errori con l'umido, quindi scarti alimentari e da cucina.
Un capitolo a parte andrebbe riservato alla sosta selvaggia, altra disciplina barbarica decisamente praticata nella Capitale, che davanti ai cassonetti raggiunge lo zenit dei disagi, perché oltre a creare intralcio alle altre macchine che procedono sulla carreggiata, impedisce agli operatori dell'Ama di fare il proprio lavoro, svuotare i bidoni. Solo alla voce «veicolo in sosta davanti a cassonetto stradale», nel 2017 sono state elevate 6.841 multe.
I RICORSI
Gli incassi? In teoria le multe regalerebbero all'azienda comunale un tesoretto da 2 milioni di euro l'anno. Ma la pratica dice che molto spesso i verbali rimangono carta straccia. Non li paga nessuno. Le sanzioni ai condomìni, per esempio, si trasformano quasi sempre in guerriglie da pianerottolo. E la contestazione, prima di essere saldata, affronta il tortuoso iter della burocrazia. Spiega Rossana De Angelis, presidente dell'Anaci di Roma (Associazione nazionale amministratori condominiali e immobiliari): «Quasi tutte le multe ai condomìni vengono impugnate dagli amministratori, perché sono loro a vedersi recapitare le contestazioni, che invece dovrebbero essere addebitate a chi ha compiuto l'infrazione». Secondo i calcoli dell'organizzazione, l'80 per cento delle contestazioni che riguarda i palazzi si trasforma in un ricorso. E quindi non viene onorata oppure, prima del versamento, passano anni.
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