LA DENUNCIA
Tutto inizia un anno e mezzo fa. Rossana - il nome è di fantasia - viene contattata su Facebook da Islam. Lei abita a Milano, lui invece è di Roma. Il giovane la corteggia, la riempie di complimenti, tanto che la ragazza gli dà anche il numero di telefono. Diventano sempre più intimi. Rossana si fida di lui, decide di inviargli quindici fotografie che la ritraggono in pose sensuali. In alcune immagini è completamente svestita. Dopo qualche mese, però, la giovane interrompe la relazione, perché le richieste dell'indagato sono diventate troppo eccessive. Islam impazzisce, inizia a tormentare la vittima con continue telefonate. Poi crea un falso profilo a nome di Rossana e invia messaggi d'insulto ad amici e parenti. Poi, rende pubbliche le fotografie. La ragazza, esasperata, sporge denuncia. E' l'8 agosto 2015.
Nel giro di qualche mese la situazione non migliora: Islam vuole 10mila euro in cambio del silenzio. Lo scorso 7 novembre, fa uscire sul web l'ultimo scatto. Rossana, quindi, si accorda con la polizia e organizza un finto incontro. L'appuntamento è vicino alla stazione Termini: in piazza dei Cinquecento, angolo via Cavour. La giovane consegna all'indagato 400 euro in banconote segnate. La scena viene filmata dagli investigatori, che arrestato il ventiseienne in flagranza di reato. La sua reazione gli potrebbe costare un'ulteriore imputazione. «Visto che hai chiamato la polizia adesso ti ammazzo. Quando esco di galera, perché io uscirò subito, non starò in carcere a vita. Appena sarò fuori ti ucciderò», dice.