I parlamentari in carica, infatti, possono entrare in carcere facendosi accompagnare da un assistente, che deve dichiarare la sua qualifica in un apposito modulo. Tra gli imputati, l'ex ministro Calogero Mannino, i parlamentari Anna Bonfrisco, Antonio Buonfiglio, Giuseppe Firrarello, Giuseppa Maria Castiglione, Cosimo Izzo, Giuseppe Ruvolo e altri. I moduli consegnati agli agenti della penitenziaria riportano tutti la stessa dicitura: «Mi accompagna nella visita dell'istituto per ragioni del mio ufficio, esistendo un rapporto di collaborazione professionale stabile e continuativo». Le giustificazioni, invece, sono più variegate. Gli accompagnatori si sono spacciati di volta in volta per «segretario politico», collaboratore «per politica industriale» e per «attività parlamentare» e istituzionale. Per la pm Barbara Zuin, titolare del fascicolo, si tratta di «circostanze non rispondenti al vero», si legge nel capo d'imputazione. Ora, politici e finti assistenti dovranno difendersi dalle contestazioni durante il processo, che inisierà in novembre.
«La senatrice Bonfrisco si recò in carcere con il proprio collaboratore professionale stabile per finalità assegnate dal mandato parlamentare - hanno dichiarato gli avvocati Massimo Krogh e Nicoletta Piergentili Piromallo, che assistono la politica -. L'innocenza di entrambi è fuor di dubbio, purtroppo bisognerà aspettare i tempi assurdi della nostra giustizia per la pronuncia assolutoria».
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