Chiedono il pizzo sui ticket della metro
e prendono a pugni il controllore

Chiedono il pizzo sui ticket della metro e prendono a pugni il controllore
di Beatrice Picchi
2 Minuti di Lettura
Giovedì 22 Maggio 2014, 10:14 - Ultimo aggiornamento: 23 Maggio, 12:39

Allontanatevi, lasciate stare i viaggiatori, l’addetto alla sicurezza si avvicina alla giovane rom che controlla le biglietterie automatiche: lei gira la testa, fa finta di non capire, si sposta di pochi metri e poi torna a circondare altri turisti che si rigirano tra le mani alcune banconote. L’uomo del gruppo Fs, in servizio alla stazione Termini, prova ancora, «via da qui, smettetela di chiedere soldi», le dice. La ragazza si gira di scatto urlando insulti, poi lo travolge con schiaffi, calci e graffi sul viso. Le altre rom urlano parolacce all’uomo che la sta bloccando e appena arrivano due agenti della Polfer scappano. L’uomo della protezione aziendale è stato medicato.

IL PRESIDIO

Mentre la ragazza viene identificata dalle forze dell’ordine: ha sedici anni, vive in un campo rom sulla Casilina, arriva ogni giorno alla stazione con altre cinque donne più grandi, sui trent’anni, raccontano gli operatori. Ma sono molte di più quelle che presidiano quotidianamente le macchinette self service, sia quelle per i biglietti della metro che per i ticket ferroviari, in tutte le stazioni. Perché quelle macchinette sono cosa loro, il guadagno è assicurato: passano migliaia di persone, pendolari, viaggiatori e comitivie frettolose, e tutti devono passare da quelle macchinette per avere il biglietto e partire. La banda è organizzata, il copione è lo stesso, ripetuto all’infinito: «Faccio io il ticket», «Prego qui signore», l’offerta non si può rifiutare, in molti temono di rimetterci la valigia, magari il portafogli, «oppure qualche maledizione», ripete un addetto alla sicurezza che non ci pensa per niente di intromettersi nel business. E così il «pizzo» da pagare diventa il resto. Cinquanta centesimi, un euro, basta questo per essere lasciati in pace. Gli affari arrivano a centinaia di euro ogni giorno. Ecco perché le macchinette self service sono un bel business: ed ecco perché le Fs, da novembre a oggi, hanno aumentato i controlli: squadre in borghese davanti a questi impianti, ma anche lungo banchine e marciapiedi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA