Roma, violentata a Piazza Vittorio: è caccia ad un altro stupratore

Roma, violentata a Piazza Vittorio: è caccia ad un altro stupratore
di Michela Allegri e Marco Carta
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Venerdì 16 Febbraio 2018, 09:42 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 08:49


Era già stata violentata, sempre sotto i portici di piazza Vittorio. Ci potrebbe essere un secondo stupratore, ancora a piede libero, che frequenta il quartiere Esquilino. La clochard tedesca di 75 anni, stuprata nella notte tra lunedì e martedì in uno delle zone più centrali della Capitale, ha raccontato ai medici del pronto soccorso di essere già stata aggredita solo una settimana fa da un uomo che non conosce. È scritto nel referto clinico agli atti dell'inchiesta a carico di Nelson Kadowa, 31 anni, cittadino senegalese fermato dai carabinieri per la seconda violenza sessuale. Ieri, il gip Gaspare Sturzo ha convalidato la misura e ha disposto nei confronti dello straniero la custodia cautelare in carcere. Mentre all'Esquilino, quartiere simbolo del degrado e del melting pot capitolino, scatta l'allarme sicurezza, con tensioni proprio a piazza Vittorio, all'incrocio con via Carlo Alberto. Ieri, una trentina di militanti di Casa Pound hanno infatti organizzato una «passeggiata per la sicurezza», trasformata di fatto in un sit-in. «Stupri, furti e violenze. Basta degrado all'Esquilino», il motto riportato su uno striscione. Kadowa, difeso dall'avvocato Serena Gentili, non sarebbe nemmeno dovuto essere in Italia, visto che era stato espulso. Era però riuscito a evitare il rimpatrio. «Smettetela di prendervela con gli immigrati», ha detto ai militanti un gruppetto di ragazzi del rione. E a quel punto alcuni sostenitori del movimento di estrema destra hanno reagito con spintoni e calci. A fermarli, gli altri componenti del corteo e due agenti in borghese. Raggi adesso annuncia: «Ho già parlato con il prefetto e il ministro Minniti. A breve verrà convocato un comitato ad hoc per la sicurezza dell'Esquilino».

L'AGGRESSIONE
Il fermo di Kadowa è scattato subito dopo la violenza. «Mi stavo addormentando, quando qualcuno è arrivato alle mie spalle e ha abusato di me» ha raccontato sotto choc l'anziana ai carabinieri. La donna, soccorsa da una coppia di turisti verso le due di notte e subito portata in ospedale, ha poi detto in lacrime ai medici di essere stata vittima di altri abusi, avvenuti due giorni prima. Quando gli inquirenti le hanno chiesto se a violentarla fosse stato sempre Kadowa, la settantacinquenne ha risposto di no e ha precisato di non conoscere l'uomo che la avrebbe stuprata. Mentre il senegalese si è dichiarato innocente, anche se di fronte al gip si è avvalso della facoltà di non rispondere, l'inchiesta punta ora a verificare le parole della vittima. I carabinieri di piazza Dante, che indagano sul caso, stanno cercando riscontri. E ora anche un altro uomo potrebbe ritrovarsi con le spalle appesantite dall'accusa di violenza sessuale. I militari sono riusciti ad arrestare Kadowa praticamente in flagranza di reato: quando gli hanno stretto le manette ai polsi era ancora mezzo nudo e aveva i pantaloni abbassati. A chiedere la convalida del fermo è stata la pm Eleonora Fini, titolare del fascicolo, che ha insistito sulla gravità della condotta e sul fatto che Kadowa sia praticamente un fantasma che si aggira per la Capitale.

L'ESPULSIONE
Come la vittima, l'indagato è un senzatetto e non ha un domicilio fisso. Ha precedenti penali e, soprattutto, negli ultimi anni è riuscito a sfuggire a ben cinque decreti di espulsione. L'ultimo risale all'aprile 2016: Kadowa risultava privo di permesso di soggiorno ed era stato sorpreso a spacciare. Il provvedimento non è mai stato applicato, perché il senegalese alterava di continuo il suo profilo anagrafico e, ogni volta che veniva fermato, forniva una data di nascita diversa e un nome falso, visto che era sempre senza documenti. In questo modo, per anni, sarebbe riuscito a evitare l'accompagnamento coatto alla frontiera.

 

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