Roma, i progetti per le periferie vanno in fumo: Pigneto, Borghesiana e Ostia: progetti dimenticati dal Comune

Roma, i progetti per le periferie vanno in fumo: Pigneto, Borghesiana e Ostia: progetti dimenticati dal Comune
di Laura Bogliolo
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Giovedì 2 Novembre 2017, 08:01 - Ultimo aggiornamento: 22:44

C'è un tesoretto di diversi milioni di euro che il Campidoglio si è lasciato sfuggire. Eppure, in questi tempi di magra, Roma non può proprio permettersi di perdere fondi. Soprattutto se la somma serve per risollevare le periferie, terreno di degrado e incubatore spesso di odio. Parliamo dei Programmi di Riqualificazione Urbana (PRiU) relativi a quadranti come Borghesiana, Ostia Ponente, Case Rosse, Pigneto. Nei programmi c'è anche l'Esquilino: qui non siamo propriamente in periferia almeno geograficamente, ma il degrado impera. Lo scoglio che si è frapposto tra l'utilizzo dei fondi e la realizzazione dei lavori riguarda il tema delle proroghe dei progetti che il Campidoglio avrebbe dovuto ottenere dal Ministero delle Infrastrutture. Invece sembra esserci stato un disinteressamento a livello politico, come si evince anche dal pasticciaccio messo nero su bianco addirittura in una seduta del 30 maggio. Già quattro mesi fa, infatti, l'allarme era stato lanciato con un verbale della riunione del Collegio di vigilanza che fa capo al Dipartimento Programmazione e Attuazione Urbanistica sugli accordi sui Programmi di Riqualificazione Urbana. Stiamo parlando, tanto per dare un'idea, di progetti relativi ad opere fondamentali e di grande interesse pubblico come due scuole, la viabilità e i disastrati portici e giardini di piazza Vittorio, sempre più teatro di degrado, spaccio e abusivismo commerciale. Cosa è successo da allora? Niente.

LE OPERE
Nell'elenco delle opere in questione ci sono la «realizzazione dell'argine dell'idroscalo di Ostia», «della scuola materna e asilo nido in via del Sommergibile a Ostia Ponente» auspicando «una proroga dei termini per l'espletamento dei bandi di gara stabiliti dall'art. 2 del Dm Infrastrutture e Trasporti n. 309 del 9/9/2015 per quest'opera di notevole interesse pubblico». Per il quadrante Case Rosse si cita, «l'adeguamento della viabilità».

Per l'Esquilino la somma stanziata era di circa 3 milioni di euro. Sul progetto emerge dal verbale che l'ultimo incontro c'è stato l'8 aprile del 2016 (in Campidoglio c'era il commissario straordinario Francesco Paolo Tronca), quando si svolse la Conferenza di Servizi per l'esame della bozza del testo del nuovo Accordo di Programma. Nel verbale si spiega che «in seguito non sono state svolte ulteriori attività in assenza di disposizioni dell'allora Dirigente e in attesa di determinazioni del Ministero delle Infrastrutture in merito alle richieste di proroga dei termini per l'utilizzo dei finanziamenti pubblici dei PRiU». Tutto fermo, quindi, così come spiegato all'inizio del documento quando si chiarisce che le proroghe vennero chieste al Ministero dagli uffici tecnici nell'aprile, nel maggio e nel novembre del 2016. Non ci fu un seguito però e la giunta non intervenne in modo deciso.
Dei Programmi di riqualificazione urbana si inizia a parlare a metà degli anni Novanta. Molte opere sono state compiute, altre no: la cifra complessiva era di 327 milioni di euro di finanziamenti, dei quali 89 pubblici e 238 privati.

IL DOCUMENTO
Il verbale del 30 maggio inizia chiedendo con urgenza «un contatto a livello apicale tra le Amministrazioni (Capitolina e Ministero delle Infrastrutture) al fine di porre attenzione almeno a quelle opere pubbliche che sono in una fase avanzata di progettazione esecutiva e che potrebbero essere appaltate verosimilmente in tempi brevi entro il termine di un'eventuale ulteriore proroga ministeriale per non vanificare le attività fino ad ora poste in essere dall'amministrazione capitolina». Insomma, il collegio di vigilanza stava chiedendo un intervento politico, della giunta, affinché si potesse continuare sulla strada delle proroghe e consentire così la conclusione di alcuni progetti che erano già a buon punto.

FONDI PRIVATI
Ci sono problemi anche per la parte privata dei finanziamenti. «Sono spendibili - ha sottolineato Andrea De Priamo, consigliere di Fdi in Campidoglio - ma tecnicamente si è nell'impossibilità di farlo, perché sono stati versati su conto del Ministero e non del Comune di Roma». Un bel guaio insomma. E già a maggio c'era qualcuno in Comune che se ne stava rendendo conto. Tanto che nella riunione del collegio si decideva in pratica di sospendere le opere in attesa di avere la certezza delle risorse ministeriali. «I membri del collegio - si legge nel verbale - invitano gli uffici competenti a valutare l'opportuna sospensione di tutte le attività inerenti la realizzazione delle opere finanziate con risorse ministeriali, in attesa di formale riscontro in merito all'eventuale concessione della proroga». «In commissione Urbanistica - ha aggiunto De Priamo - è emerso come la vicenda dei cosiddetti PRiU sia stata trascurata negli ultimi anni fino a far scadere i termini del finanziamento governativo. La giunta Raggi non perda altro tempo».

 
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