Commerciante ucciso a Roma, la disperazione dei parenti: «Sarebbe morto per il suo negozio, ma non in questo modo»

Commerciante ucciso a Roma, la disperazione dei parenti: «Sarebbe morto per il suo negozio, ma non in questo modo»
di Camilla Mozzetti
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Martedì 24 Maggio 2016, 14:03 - Ultimo aggiornamento: 14:41

«Non aveva famiglia, né moglie né figli, pensava solo al suo negozio. Il suo sogno era morire lì, ma non in questo modo». Sono disperati i familiari di Nino Sorrentino, il commerciante ucciso la scorsa notte nel suo locale di via Premuda, quartiere Trionfale. «Sia il negozio che la salma sono sequestrati, non posso nemmeno vederlo - si strugge Rosa, la sorella del 76enne assassinato, avvisata dell'accaduto dai carabinieri - Mio fratello era un uomo buono. La sua attività era una bottega storica». La famiglia non lo vedeva spesso, spiega la nipote Paola Cattai: «Abitavamo distanti e mia madre, sua sorella, ha problemi di salute, si sentivano per telefono». Ma lo sgomento e la disperazione per averlo perso così non danno pace.  

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