NEI GRUPPI
Il palpeggiamento, infatti, era mirato nelle parti più intime, in particolare il fondoschiena. L'incriminazione non lascia scampo a dubbi. Il falso turista avrebbe usato una condotta insidiosa e fraudolenta, con atti repentini e imprevedibili. Azioni, secondo la ricostruzione formulata dal pm Silvia Santucci e dal procuratore aggiunto Maria Monteleone, dettate dal medesimo disegno criminoso e finalizzate a costringere le malcapitate di turno, nel caso specifico una pedagogista sudamericana di 54 anni, e altre donne che hanno preferito non sporgere denuncia, a subire atti sessuali. Il luogo dei disturbi erotici non sarebbe stato casuale. L'impiegato aveva scelto il tamburo esterno dalla Cupola di San Pietro, e, nel caso specifico, approfittando della distrazione delle turiste, e in particolare dell'ambiente ristretto e dell'affollamento dello stesso, si avvicinava alle spalle dapprima alla signora, appoggiandosi alla schiena e successivamente ripetendo lo stesso gesto strusciava su altre pellegrine.
LE FOTO
Non solo luoghi sacri. Un altro molestatore, appena rinviato a giudizio, agiva negli ipermercati, in particolare all'Artedatino. Puntava alle casalinghe, specie con le gonne corte, intente a districarsi tra gli scaffali. Le seguiva e appena si chinavano faceva scattare una serie di foto col telefonino. Nella memoria dello smartphone la polizia postale ha estrapolato un migliaio di scatti mirati. Lo ha incastrato un marito geloso. Il feticista l'estate scorsa aveva preso di mira una quarantenne intenta a fare acquisti tra i padiglioni di Panorama, all'Ardeatino. Col suo atteggiamento sospetto e il telefonino a portata di mano però aveva messo in allarme il marito della donna.
Adelaide Pierucci
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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