Roma, «crollo a Palazzo Braschi». La Sovrintendenza nega, ma i quadri del '700 non ci sono più

Roma, «crollo a Palazzo Braschi». La Sovrintendenza nega, ma i quadri del '700 non ci sono più
di Laura Larcan
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Sabato 21 Ottobre 2017, 10:39 - Ultimo aggiornamento: 22 Ottobre, 09:22

Un tonfo, la parete dell'allestimento che crolla, i grandi quadri del '700 che finiscono a terra, una visitatrice (con passeggino al seguito) che assiste al tafferuglio. I fatti sarebbero avvenuti a Palazzo Braschi, esattamente al secondo piano dell'istituzione capitolina, sabato 7 ottobre a museo aperto, nella sala numero 5 dedicata al tema artistico del Gioco e Divertimento che spicca nel nuovo allestimento museale fresco di inaugurazione: era il 28 marzo scorso con parterre istituzionale delle grandi occasioni, dalla sindaca Virginia Raggi all'assessore alla Cultura Luca Bergamo. Il condizionale resta doveroso in queste ore, perché sull'episodio sembra permanere un velo di mistero.

 
Fino a venerdì 13 ottobre la sala 5 appariva chiusa da una transenna, con un cartello «lavori in corso, vietato l'accesso ai non addetti». Ma a colpire l'attenzione erano i grandi teli bianchi che ricoprivano e nascondevano qualcosa di voluminoso rimasto a terra. I custodi in servizio nelle sale raccontano: «C'è stato un crollo della parete dell'allestimento della sala su cui erano montate le opere, la struttura aveva problemi di stabilità, insomma non era fissata bene». Ma dagli uffici della Sovrintendenza capitolina, più volte sollecitati, negano il crollo: «Sono solo lavori di allestimento». Quello che è sicuro è che ormai da giorni i quadri protagonisti della sala non sono più esposti. Senza alcuna comunicazione ufficiale dalla direzione del museo.

IL MURO NUDOLa sala 5 resta vuota. La parete dove prima si potevano ammirare i quadri è nuda. Nel dettaglio, come si legge sul pannello didattico, non si vedono più opere come il quadro commissionato dalla famiglia Rospigliosi al pittore francese Adrien Manglard (1695-1760) che celebra il gioco del pallone, e la tela con la giostra dei tori di Johan Reder (1656-1764) ambientato nella tenuta dei Rospigliosi alla Magliana. Preziose scene che testimoniano il passatempo dei nobili del Settecento. Quando torneranno visibili? Nessuno sa nulla («i quadri sono stati tolti, devono prima risistemare la parete», dicono i custodi). Insomma, un allestimento inaugurato sei mesi fa, che darebbe segni di cedimento. Qualche mal di pancia sarà venuto negli uffici di Palazzo Lovatelli? Sembra che il lunedì successivo all'incidente (9 ottobre), sia stato concordato d'urgenza un sopralluogo dei responsabili dell'ufficio sicurezza e mostre di Zetema (la società che gestisce i musei civici). Un paio di giorni dopo sarebbero intervenuti l'ad di Zetema Remo Tagliacozza e l'assessore Bergamo. Da lì, la parola d'ordine: «controllate tutto l'allestimento di Palazzo Braschi».