Roma, lite in casa: bimbo di 10 anni si lancia nel vuoto, è gravissimo

di Marco De Risi e Raffaella Troili
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Giovedì 14 Aprile 2016, 08:30 - Ultimo aggiornamento: 12 Aprile, 13:14
Una lite, forse l'ennesima, di quelle che esplodono a sera, quando la famiglia si ritrova, fa il punto della giornata. «Hai fatto i compiti, ancora no?». Sotto stress per la scuola, i rimproveri dei genitori, l'adolescenza che bussa già alle porte a 10 anni e amplifica timori e senso d'inadeguatezza. Marco, il nome è di fantasia, non ha retto, ha aperto la finestra della sua cameretta e mentre in casa la tv era ancora accesa, ha voltato le spalle a tutto e tutti, basta discussioni sul telefonino o la play, basta brutti voti, delusioni, parole che sembrano offese. E si è gettato nel vuoto, è volato giù dal quarto piano, precipitando da oltre 10 metri di altezza nel cortile del palazzo dove vive a Roma.

Erano le 22,30. Sul posto sono accorse alcune auto della polizia e il personale di un'ambulanza. Al medico di bordo le condizioni del bambino sono apparse subito gravi: è stato portato via a sirene spiegate e trasportato al Pronto soccorso del Bambino Gesù.
 
Ora è ricoverato in condizioni gravissime al Bambino Gesù, in Rianimazione. La prognosi è riservata, «con necessità di supporti avanzati delle funzioni vitali». Mamma e papà sono al suo fianco, parrebbe che stia reagendo positivamente ma i medici non si sbilanciano né danno false speranze. Le prossime 48 ore potrebbero essere decisive per capire se le condizioni del ragazzo si stabilizzeranno oppure se la situazione precipiterà. I genitori sono accanto a lui, senza parole, a rimuginare su quel figlio, sveglio e allegro, un bambino fino a poco tempo fa, un mezzo marziano da un po', come sono tutti i piccoli che diventano più grandi, dal piglio strafottente eppure tanto fragile. «Ha cercato di togliersi la vita a dieci anni», il pensiero fisso alla sera prima, al perché è arrivato a tanto, perché nessuno ha saputo capire i segnali del disagio che provava.

LA RICOSTRUZIONE
Da una prima ricostruzione degli investigatori, il bimbo avrebbe deciso di gettarsi dalla finestra dopo un litigio con i genitori. Una litigata banale, legata agli orari da rispettare e all'andamento scolastico. Una cosa normale. Eppure per il minore non è stato così: a tal punto che senza dire nulla si è chiuso nella sua camera e ha deciso di farla finita. Non ci sono dubbi che si sia trattato di un tentato suicidio. Nel cortile c'è una telecamera che ha ripreso e registrato il macabro disperato gesto. E quando gli investigatori hanno visto le immagini tutto è apparso tragicamente chiaro. Si vede il piccolo sporgersi dalla finestra e lasciarsi scivolare nel vuoto. Gli agenti hanno dovuto restare vicino ai genitori caduti di colpo nella disperazione più cupa, storditi da un presunto senso di colpa che, almeno a chi indaga, sembra essere inappropriato. Pare che il bimbo viva in un ambiente familiare normale, amato e accudito dai genitori. Anche al commissariato di zona non è mai arrivata nessun tipo di notizia che potesse fare ritenere che la famiglia non fosse all'altezza di ricoprire d'affetto il piccolo. «Una famiglia per bene - si permette di dire un vicino -. Il bambino mi sembrava seguito, sorridente». Da indiscrezioni sembrerebbe che il minore stesse attraversando un periodo difficile ma non da giustificare un gesto così inspiegabile.