Già in passato Roma capitale era stata chiamata a risarcire un disabile per la presenza di barriere architettoniche, e anche in quel caso il protagonista era stato Pietro M., i cui genitori avevano denunciato Atac dopo che il figlio, nel gennaio 2013, era rimasto «intrappolato» nel piano sotterraneo della stazione metro Anagnina. In quell'occasione, aveva reso noto l'Associazopme Luca Coscioni, la seconda sezione civile del Tribunale ha condannato Atac e Roma Capitale per omesso controllo e omessa vigilanza, a cessare il comportamento discriminatorio e a risarcire al ragazzo 2.500 euro come danno non patrimoniale.
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