Roma, l'Anagrafe consiglia di aspettare i wedding planner però sono al lavoro

di Valeria Arnaldi
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Lunedì 11 Luglio 2016, 12:19
ROMA Un modulo scaricato da internet e da inviare via e-mail, solo tramite pec, una marca da bollo da 16 euro e un'altra da 52 centesimi. Poi, qualche giorno per l'istruttoria delle pratiche e la verifica delle dichiarazioni dei partner: entrambi devono essere maggiorenni, almeno uno residente a Roma, uniti da un legame consolidato e non legati da altri vincoli come matrimonio, parentela fino al quarto grado, adozione e simili. Infine, otto giorni di pubblicazioni sul web.

Tanto basta - o quasi - perché, dopo anni di battaglie, una coppia di partner dello stesso sesso, e ovviamente pure una eterosessuale, possa essere iscritta nel registro delle unioni civili di Roma. Negli uffici al terzo piano dell'Anagrafe in via Petroselli, che si occupano delle iscrizioni al registro, sono chiari: «Le procedure sono molto veloci, si tratta davvero di pochi giorni, ma siete sicuri che sia questo quello che volete? Ci avete pensato bene?». Nessun consiglio di natura sentimentale o etica, ma un dubbio di diritto. «L'iscrizione nel registro comporta solo un riconoscimento affettivo - spiegano - non ha conseguenze in termini di diritti e doveri. La legge è un'altra storia. Ad oggi, l'unione civile in senso pieno non può essere registrata perché non sono stati comunicati i regolamenti, dunque non sappiamo ancora come dovrà essere celebrata». La disponibilità però è massima. Si può avere assistenza telefonica su procedure e compilazione del modulo, si può prendere un appuntamento, si possono ricevere consigli - «L'iscrizione non ha nulla a che vedere con la legge ma non pregiudica niente» - perché se la burocrazia si prende i suoi tempi, chi si trova di fronte coppie desiderose di ufficializzare il proprio legame sa che risposte vaghe non sono facilmente tollerate.

I CONSIGLI
L'invito è ad attendere ancora un poco per fare qualcosa di più serio. Ma è solo un consiglio. I moduli - ripetono - si possono mandare in qualunque momento. È più fortunato chi risiede nel comune di Fiumicino, dove già dallo scorso mercoledì si accettano prenotazioni per «una delle sale o luoghi autorizzati per la celebrazione dei matrimoni e dell'Unione Civile». Preso appuntamento per il rito, non rimane che organizzare la cerimonia.
I wedding planner sono pronti a rispondere alle nuove esigenze che nascono dalla legge e si intensificheranno con la sua pratica. Gli organizzatori di Chembe, già sul sito, sottolineano la novità delle unioni civili, con un'immagine dedicata: due spose in bianco che si baciano su una terrazza. Tra i consigli, validi per tutte le coppie e le cerimonie, alcune alternative al lancio del riso, tra bolle di sapone e colorati coriandoli biodegradabili. «Non c'è un galateo particolare da seguire - racconta la wedding planner Stefania Mele (www.fioridarancioevents.com), napoletana ma attiva in tutta Italia e in Europa, che da anni si occupa di matrimoni gay - L'approvazione della legge ha fatto aumentare le richieste di informazioni. Perlopiù sono coppie di uomini a telefonare. Il rito si può celebrare nelle sale del Comune, ma molti chiedono location più suggestive, come le spiagge. I ricevimenti poi si organizzano in ville private o ristoranti. Non ci sono differenze, in materia di festa, tra il matrimonio tradizionale e quello omosessuale, vogliono tutti le stesse cose: partecipazioni, torte confettate e bomboniere, perlopiù equosolidali. Le promesse sono classiche, in ginocchio e con anello».

A cambiare semmai sono i topper sul dolce: via i classici sposini, ripensati in doppio smoking o doppio velo. Fino ad oggi, le richieste si sono concentrate su ricevimenti ristretti a parenti e pochi amici. «Ora - conclude - cominciano ad arrivare domande per feste più grandi e strutturate. Il consiglio è sempre non eccedere, ma questo vale per chiunque si sposi».