Roma, «Per 500 euro ti dimezzo la multa»: condannato impiegato della Prefettura

Roma, «Per 500 euro ti dimezzo la multa»: condannato impiegato della Prefettura
di Michela Allegri
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Sabato 28 Febbraio 2015, 06:19 - Ultimo aggiornamento: 08:50
«Muovo due o tre persone e ti faccio avere lo sconto» avrebbe detto. Tradotto: allungami una mazzetta, e vediamo di mettere in riga le pratiche che ti riguardano. Nello specifico, Bartolo Domini, impiegato della Prefettura di Roma, si sarebbe offerto, in cambio di una bustarella, di sfruttare le sue conoscenze per favorire un cittadino condannato a pagare una sanzione da 21mila e 600 euro per aver occupato abusivamente un immobile. Al prezzo di 500 euro, il funzionario avrebbe promesso di oliare gli ingranaggi del sistema amministrativo, facendo ottenere al suo interlocutore un trattamento privilegiato: gli avrebbe concesso di pagare la multa in forma notevolmente ridotta. Peccato che fosse tutto un bluff. L'applicazione dello sconto in questione non solo è previsto per tutti ma comunque non rientrava nelle mansioni di Domini. Ora, l'impiegato, difeso dall'avvocato Carlo Arnulfo, è stato condannato a 1 anno e 2 mesi di reclusione con l'accusa di millantato credito. I fatti risalgono al 23 settembre del 2011. Gianmaria P., romano, ha appena scoperto di dover pagare una multa a quattro zeri per aver occupato senza permesso un immobile in zona Torrevecchia. Il cittadino sanzionato si reca quindi in Prefettura per chiedere spiegazioni. A questo punto, secondo l'accusa, entra in gioco il funzionario Domini, che si mette a disposizione di Gianmaria. L'impiegato dice che, grazie alle sue conoscenze in Comune, sarebbe stato in grado di fargli ottenere «il beneficio del pagamento in forma ridotta» si legge nel capo d'imputazione. Ma la gentilezza di Domini, a detta degli inquirenti, avrebbe avuto un prezzo preciso: per ottenere l'intercessione, Gianmaria avrebbe dovuto pagare 500 euro. I soldi sarebbero serviti all'imputato per «muovere due o tre persone» scrivono i magistrati, «con il pretesto, dunque, di dover comprare il favore o di dover remunerare il pubblico ufficiale addetto alla trattazione della pratica». Gianmaria, preso alla sprovvista, paga un acconto da 200 euro. Ma presto si accorge di essere stato ingannato: lo sconto promesso da Domini, in realtà, spetterebbe di diritto al cittadino. La vittima dell'imbroglio, quindi, decide di sporgere denuncia. E l'impiegato finisce a processo per millantato credito aggravato, per aver commesso il fatto «con abuso delle relazioni d'ufficio, cioè dei rapporti di conoscenza con il personale del Comune».