«Dopo oltre cinque anni dall'avvio dell'indagine a suo carico - spiegano i legali - finalmente Fontaine vede riconosciuta in pieno la propria completa estraneità ai fatti e la sua correttezza professionale, seriamente danneggiata da un procedimento che nei suoi confronti non sarebbe nemmeno dovuto cominciare». «Le anomalie di questo processo - hanno concluso - che in alcuni casi hanno rasentato l'incredibile, sono state davvero tante».
Secondo l'accusa, Bianchi Milella si sarebbe impossessato di parte della collezione di preziosi di Angiolillo, del valore complessivo di circa 100 milioni di euro. Fontaine avrebbe invece fatto da intermediario nella vendita del celebre "Pink diamond", di 34.65 carati, battuto all'asta per oltre 39 milioni di dollari da Christhiès a New York nell'aprile 2013.
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