Roma, doppio incendio: «Piano per ostacolare i vigili del fuoco»

Roma, doppio incendio: «Piano per ostacolare i vigili del fuoco»
di Mirko Polisano e Raffaella Troili
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Mercoledì 26 Luglio 2017, 10:00 - Ultimo aggiornamento: 20:28

Alla stessa ora, a catena, uno dietro l'altro, come per mettere in crisi i soccorsi. Ieri è stato più chiaro di altri giorni, quando le fiamme si alzavano alte contemporaneamente a Castel Fusano, sulla Nomentana e sotto il viadotto della Magliana: potrebbe esserci una regia, i focolai non si accendono a caso. Coincidenze che ormai destano sospetti, con i vigili del fuoco alla stremo a chiedersi ora dove andiamo, nella Pineta di Castel Fusano o a Roma nord mentre una nube nera e tossica si alzava spaventosa al cospetto dei palazzi bianchi dell'Eur. Un attacco giornaliero, violento al polmone verde della capitale. L'ultimo ieri poco dopo il rogo della Magliana. Per questo tra le piste investigative a cui stanno lavorando i carabinieri si fa sempre più concreta quella di un piano pre-ordinato per distruggere la pineta. I militari del gruppo di Ostia, insieme ai colleghi del comando forestale, stanno cercando un collegamento che possa legare gli episodi che si stanno consumando in questi giorni sul litorale con gli altri incendi scoppiati in simultanea sui versanti opposti della città. A tracciare la sottile linea rossa sono le circostanze.

Lunedì 17 luglio sono le 15 circa quando viene dato il primo allarme per Castel Fusano in fumo: poco prima, la grande paura a Roma nord con le fiamme che lambiscono l'ospedale Sant'Andrea e fuoco a Cesano, con la Cassia Bis chiusa tra La Storta e Le Rughe. Ieri, a ripetersi è lo stesso copione. L'incendio alla Magliana con la coltre di fumo nero che invade il cielo dell'Eur. Nel giro di mezz'ora, brucia di nuovo Castel Fusano. Due focolai ben distinti l'uno dall'altro. «È come se ci fosse un disegno- è quanto trapela dalle indagini- teso a smobilitare la presenza dei soccorritori lì dove serve per poi colpire in modo aggressivo altrove».

Non a caso, a domare il rogo dell'Eur ieri mattina c'erano anche alcune squadre della protezione civile di Ostia. Così Castel Fusano è rimasta sguarnita, occasione che gli appettiti criminali dei piromani non si sono lasciati sfuggire. I vigili del fuoco (a Castel Fusano erano in azione due squadre, oltre a elicotteri e canadair) hanno trovato anche tre inneschi. E la zona colpita non è una qualsiasi. Si tratta di un'area piuttosto vasta che era stata già devastata dal maxi rogo del 4 luglio del 2000. Come se qualcuno avesse voluto lanciare un messaggio: distruggere l'intera operazione di rimboschimenti avvenuta negli ultimi dieci anni. Le fiamme, ieri come allora, hanno lambito anche un campeggio (attualmente posto sotto sequestro). È qui che si è registrato l'allarme più alto. La struttura, dove sono stati apposti i sigilli, è da tempo abbandonata. Negli anni, si è trasformata in un deposito di macchine in disuso e roulotte disabitate. Le fiamme hanno bruciato plastica e altri materiali tossici. E tra i residenti c'è già chi ha paura di respirare quell'aria.

Come all'Eur dove poco prima dell'una, una colonna di fumo e un odore acre ha reso difficile la respirazione e ha spaventato i residenti, rinchiusi nelle abitazioni. A fuoco sterpaglie e rifiuti (poco distante c'è un insediamento rom abusivo), anche bidoni di acetone in via del Cappellaccio, distrutto il vicino cantiere navale Barracuda in via del Cappellaccio ossia materiale plastico, resine, barche, gommoni e capannoni di Eternit. Coinvolto anche un altro rimessaggio, un diportista si è gettato nel Tevere per salvarsi. Mascherine e paura, l'ennesimo rogo a ridosso del centro abitato. Foto del giorno la nube nera a ridosso del Colosseo quadrato dell'Eur, purtroppo.

LE AUTORIZZAZIONI
Il cantiere distrutto, di proprietà di un uomo di 79 anni risulterebbe privo delle autorizzazioni regionali ad occupare demanio pubblico, sarebbe già stato sotto sequestro per abuso edilizio. Circondato da erba secca e rifiuti è andato completamente distrutto. Sul posto due squadre di pompieri e autobotti. Qualcuno ha lamentato il ritardo dei vigili del fuoco, altri la difficoltà di riuscire a contattarli, «attese di dieci minuti». Sul posto due squadre con due autobotti e un canadair.

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