Roma, disastro buche: ogni giorno 7 richieste di danni al Campidoglio

Roma, disastro buche: ogni giorno 7 richieste di danni al Campidoglio
di Camilla Mozzetti e Fabio Rossi
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Sabato 1 Luglio 2017, 00:05 - Ultimo aggiornamento: 21:18
Quadrate, rettangolari, ovali o esagonali: c’è solo l’imbarazzo della scelta nel raccontare le migliaia di buche – a volte vere e proprie voragini – che scandiscono senza sosta le strade della Capitale. E al fianco di questi numeri ce ne sono altri che spiegano gli effetti che quei crateri hanno sulla vita delle persone: gli accessi nei pronto soccorso della Capitale per “cadute accidentali provocate dal manto dissestato dell’asfalto” – solo al nosocomio San Camillo negli ultimi tre mesi si sono registrati 163 accessi di questo tipo – e le cause contro il Comune di Roma o le richieste bonarie di risarcimento per chi si è fratturato la tibia o il setto nasale.

C’è chi inciampa e rialzandosi ripete a memoria una preghiera per ringraziare il cielo di essersi solo sbucciato il dorso di una mano. E c’è pure chi torna in piedi solo aiutato dai passanti o dai sanitari del 118 e invoca poi giustizia. Pare anomalo anche solo pensarlo: rimetterci in salute a causa di una buca sulla strada che il Comune non ripara.

I NUMERI
Assicurazioni di Roma, che per conto del Campidoglio si occupa anche dei sinistri causati dallo stato impietoso delle strade, ha diramato, soltanto dopo una richiesta formale presentata dal Codacons, un bollettino di guerra: le pratiche ancora pendenti e aperte nel 2016 per incidenti non in causa – e dunque per quei casi dove le parti lese hanno preferito ricorrere alla via bonaria invece che appellarsi al Tribunale di Roma – ammontano a 1.720. A queste si devono aggiungere, poi, le pratiche di sinistri non in causa definite e quindi chiuse nello scorso anno: altri 1.030 casi. In totale, si contano quasi 3mila sinistri causati dalle strade per cui si è chiesto un risarcimento. La spesa dei rimborsi erogata da Assicurazioni Roma per conto del Campidoglio nel 2016 raggiunge circa i sette milioni di euro. E rappresenta quasi il 40% del premio annuale (17 milioni e mezzo) che il Campidoglio versa alle Assicurazioni per tante altre voci nella polizza All-inclusive.

Tornando ai casi ancora pendenti, nella Capitale, lo scorso anno, quasi 5 persone al giorno (che salgono a 7 con i risarcimenti già erogati) hanno subìto un incidente per le cattive condizioni delle strade e hanno poi chiesto i danni. Persone che sono cadute mentre passeggiavano o guidavano il motorino dentro un buca, che sono finite in terra per i dossi causati dalle radici degli alberi o, più in generale, che sono rimaste ferite o contuse a causa dello sfaldamento del manto stradale. Cifre normali? Basta vedere i sinistri non in causa denunciati nel 2015, ancora pendenti, e fermi a 589. E se è vero che diminuiscono, invece, i sinistri in causa ma solo perché le persone desistono per i tempi biblici di risoluzione (un procedimento in Tribunale non dura in media meno di cinque anni) stando alle stime relative al primo semestre del 2017, il numero delle pratiche pendenti di chi punta bonariamente a ottenere subito un risarcimento dall’assicurazione del Campidoglio è aumentato di circa il 20 per cento rispetto allo stesso periodo del 2016.
 
I RITARDI
Ma se le strade romane continuano a essere così malandate la colpa è anche della eccessiva difficoltà con la quale si utilizzano i (pochi) fondi disponibili. Esempio eclatante è quello del piani di intervento straordinari per il Giubileo dello scorso anno. Approvato nell’agosto 2015 e ratificato da Palazzo Chigi con un decreto della Presidenza del consiglio, si era già concluso con un quadro desolante: appena quarantadue progetti conclusi, o almeno avviati, sui 146 che facevano parte del dossier iniziale del Campidoglio. L’amministrazione comunale aveva salvato in extremis parte dei soldi stanziati dal Governo, legandoli a procedure di gara già avviate e destinate, nelle intenzioni, a essere completate nel 2017.

Ma i cantieri che dovrebbero essere finanziati con l’ormai celebre “tesoretto” dell’Anno Santo sono ancora fermi. Il motivo? Dopo aver inviato all’Autorità nazionale anticorruzione, lo scorso novembre, i fascicoli preliminari sui bandi di gara, come previsto dal protocollo d’intesa firmato dall’ex sindaco Ignazio Marino, all’Anac non sono più arrivate notizie dal Campidoglio. E non si tratta di un dettaglio, perché l’Authority guidata da Raffaele Cantone - secondo la procedura utilizzata per tutti i progetti del dossier Giubileo - dovrebbe esaminare anche le commissioni incaricate di valutare le offerte, prima ancora dell’assegnazione finale dei lavori. Quindi niente risistemazione dei sampietrini in piazza Venezia e largo Aracoeli, stop al rifacimento del manto stradale di via Aurelia, rinviata la riqualificazione di piazza Vittorio e Villa Caffarelli. E in estate, e forse la notizia peggiore per quando la bella stagione sarà finita, non partirà nemmeno la manutenzione straordinaria delle caditoie, sia sulle strade di grande viabilità sia in quelle di competenza dei Municipi.
 
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