Roma, delitto Cordaro, condannato a 23 anni il mandante Stefano Crescenzi

Roma, delitto Cordaro, condannato a 23 anni il mandante Stefano Crescenzi
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Lunedì 30 Maggio 2016, 17:42
Ritenuto dall'accusa il mandante dell'omicidio di Serafino Maurizio Cordaro, il barista ucciso a Roma nel marzo 2013, Stefano Crescenzi è stato condannato a 23 anni di reclusione. La sentenza è stata emessa dalla prima Corte d'Assise, presieduta da Anna Argento. Il Pm aveva chiesto una condanna dell'uomo all'ergastolo; i giudici però hanno ritenuto di dover escludere l'aggravante della metodologia mafiosa, concedendo all'imputato le attenuanti generiche equivalenti alla premeditazione. Era il 30 marzo 2013 quando, intorno alle 21, ci fu l'agguato a Cordaro, che lavorava in un bar nel quartiere Casilino. Fu raggiunto da tre colpi di pistola alla testa e al torace, esplosi da un uomo che, secondo quanto al tempo si apprese, si curò di far uscire tutti gli avventori prima di sparare.
L'aggressore indossava un casco da moto e fuggì su uno scooter. Il barista morì il giorno successivo. Gli investigatori legarono da subito l'episodio a un contrasto per il traffico di droga nel quartiere romano di Tor Bella Monaca. Un anno dopo dall' omicidio, la Squadra mobile arrestò Stefano Crescenzi e Giuseppe Pandolfo, poi collaboratore di giustizia, considerato l'autore materiale, è stato condannato in appello a 10 anni di reclusione.
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