Roma, pipì all'aperto ed escrementi in strada: il popolo dei barboni a due passi da San Pietro

Roma, pipì all'aperto ed escrementi in strada: il popolo dei barboni a due passi da San Pietro
di Franca Giansoldati
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Giovedì 10 Novembre 2016, 19:48 - Ultimo aggiornamento: 19:54

Città del Vaticano - La mattina, non appena spunta l’alba, attorno a San Pietro negozianti e portieri si danno da fare consumando taniche di acqua e varechina per togliere dall’ingresso di tanti androni e ingressi i residui del bivacco notturno di barboni e vagabondi. Cumuli di cartoni usati per coprirsi ma anche scarti maleodoranti abbandonati, per non parlare degli angoli più riparati che vengono utilizzati come bagni pubblici. Alle prime luci dell’alba una delle zone più turistiche e belle di Roma, a due passi dal Colonnato, si scopre essere un ricettacolo di umanità in fuga da se stessa. Disperati, barboni, stranieri arrivati chissà come, alcuni con evidenti problemi mentali. 
 

 


Capita poi che  primi gruppi di pellegrini in fila su via della Conciliazione per arrivare alla Porta Santa, poco prima della Sala Stampa, sotto ai propilei di marmo dove hanno nottentempo bivaccato decine di emarginati, si trovano ad osservare qualcuno che fa pipì all’aperto come se niente fosse o ancora, sono costretti a scavalcare sul marciapiede degli escrementi. I portieri degli stabili, gli impiegati degli uffici, i venditori ambulanti sono muti testimoni di un degrado che pare irreversibile. Le taniche di acqua e varechina servono ad impedire che il fetore possa espandersi oltre il respirabile. Ogni tanto c’è anche qualcuno che chiama l’Ama per chiedere una pulizia più energica sul marciapiede, specie quando la situazione rischia di sfuggire dal controllo. Vigili Urbani e poliziotti, nonostante siano presenti in grande abbondanza in via della Conciliazione, sembrano non vedere certi eccessi.

Cosicché il giorno successivo tutto comincia da capo. Varecchina, spazzoloni e acqua per portare via le deiezioni degli ospiti notturni. In molti si chiedono perché questi emarginati non si rifugino nelle strutture permanenti che sono state aperte appositamente da Papa Francesco per loro. La barberia, la doccia, i bagni, l’ostello, la mensa. Aree dove potrebbero trovare sostegno (anche medico) e supporto ma che alcuni barboni evidentemente preferiscono evitare.
 

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