Roma, caffè e risate: così Edicola Fiore conquista Corso Francia

Roma, caffè e risate: così Edicola Fiore conquista Corso Francia
di Raffaella Troili
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 26 Ottobre 2016, 11:30 - Ultimo aggiornamento: 12:43

Una risata. Un'altra, ancora. Di questi tempi, poi. Non è poco. Svegliarsi con le battute, sbottare a ridere prima di cominciare la giornata, è quasi un privilegio. Alla fine di Corso Francia, in via Flamina Nuova, nello storico quartiere di Fiorello, tutto questo è possibile. Basta affacciarsi al civico 251, dove nel bar Ambassador va in scena Edicola Fiore. Lo showman col pretesto di sfogliare le pagine dei giornali mette in scena due ore di spettacolo a cui è difficile resistere, visto anche il calibro degli ospiti. Ogni mattina dalle 5 in poi, nel bar del Quartiere Fiore scelto come location, inizia l'andirivieni di una cinquantina di persone, tra curiosi, affezionati, conoscenti, persone che entrano di fretta solo per un caffè e scappano con un po' d'amarezza.
Ma una risata ci scappa sempre «Fiorello è cordiale, affabile con tutti - raccontano nel bar -. L'altra mattina, incuriosito dal volume altissimo che proveniva da una 600 gialla con alla guida un ragazzo, lha fermato. E davanti a uno che ti dice c'ho un impianto da 10mila watt Fiorello ha preso e gli ha fatto svegliare tutto il quartiere a suon di musica». Capito. Vuoi mettere. «Una gioia, vista anche l'età media un po' alta del quartiere».

 

TELEFONANO DA TUTTA ITALIA
Fiorello conosce tutti, è di zona, «un'altra volta si è portato in moto una signora di una certà età che sta nel pubblico, ogni volta tira fuori il meglio da quel che gli capita davanti». Un centinaio di persone, tra guardoni, ammiratori, passanti si accalcano dentro e fuori il bar, all'incrocio con via Fabbroni. Qualche disagio è nel conto, come quando hanno chiuso tutta la via per lo speciale, ma qui più o meno tutti hanno un debole per lui. Due vigilantes fanno la guardia fissa agli strumenti che lascia lo staff della trasmissione, smistano, danno informazioni, ne sentono di tutti i colori. Come nel bar: «Riceviamo telefonate da ogni parte d'Italia, dal Trentino alla Sicilia, ci chiedono dove siamo e di poter partecipare allo spettacolo». La mattina c'è la fila in quell'angolo di Flaminia, non si passa per la ressa, specie quando si sparge la voce che c'è qualche ospite speciale, pressoché sempre, da Jovanotti a Michael Bublè. Nella tintoria vicino al bar lo conoscono da una vita, spiega la signora Anna che «è legato a noi, ci strappa sempre una risata, spesso prende in giro bonariamente certi personaggi anziani del quartiere, come guidano, come premono sulla frizione per partire, ha un soprannome o una scenetta per tutti noi». Non solo Edicola Fiore, ma un passaggio dal giornalaio, un caffè, una chiacchiera. «Sicuramente ha reso più allegro il quartiere - dice Valentina - qui davanti ci sono sempre persone che ridono e scherzano e fa piacere». Nel bar poi c'è chi con la scusa del caffè si attarda e si regala una risata. Da via Maffeo Pantaleoni, dove Fiorello abitava, arriva sempre una portiera, «va matta per lui. E poi in un periodo di crisi, dove sono tutti tristi, col muso, arrabbiati per il traffico, Fiore e il suo staff rendono più allegro il quartiere. Anche Stefano Meloccaro è stato una piacevole sorpresa».

LA BANDA
Ilario, macellaio ufficiale di casa Fiorello, la butta lì: «Certo se lo faceva da noi il programma, era meglio». Per Fiorello lui è er braciola e il fornitore di proteine. Ha firmato una liberatoria: insieme a Emanuela dell'Alimentari, il benzinaio dell'IP, Sandrino l'anziano siedono al bar e prendono un caffè durante la messa in onda. «Siamo lì da sempre, da prima che diventasse una trasmissione. Ogni giorno ci regala una risata nuova. Ne spara a raffica, gioca in casa».