Roma, i centurioni violano i divieti all'ombra del Colosseo

Roma, i centurioni violano i divieti all'ombra del Colosseo
di Laura Larcan
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Venerdì 18 Agosto 2017, 09:41 - Ultimo aggiornamento: 19 Agosto, 20:55
Ferragosto senza il selfie con i sedicenti centurioni? Impossibile. Il business delle pose in costume va avanti, in questa lunga estate calda nonostante i divieti. E gli affari per questi emuli fasulli di Marc'Antonio non accennano a frenare. Il Messaggero aveva già segnalato lo scorso 5 agosto il ritorno in azione dell'ultima legione proprio a pochi metri dal Colosseo, in barba al provvedimento approvato dal Campidoglio che ne vieta rigorosamente l'attività ed entrato in vigore a tutti gli effetti il 2 agosto. Eppure i legionari dal gladio di plastica continuano indisturbati ad acchiappare i turisti con la foto ricordo. Scelgono le location con cura. Punti battuti dai turisti, nei pressi di piazze e monumenti di grande richiamo, ma senza esporsi troppo. Chissà, forse seguendo una strategia precisa per evitare gli agenti della Polizia locale. Entrano in azione puntualmente nel pomeriggio, dopo le 17,30 circa.

LA RONDA
L'altro pomeriggio, ad esempio, un finto centurione presidiava il Giardino degli Aranci all'Aventino. Una ronda, la sua, lungo l'antico muro, intercettando gruppi di visitatori che scelgono il belvedere dell'Aventino su Roma. La dinamica è sempre la stessa. Con l'abbocco della libera offerta (minimo, però, 5 euro a scatto) convincono lo straniero. Eccolo avvicinarsi ad una famiglia (padre, madre e bimba) per combinare la foto souvenir. La mise-en-travesti è perfetta. Il gladio di plastico, i sandali da mare, la scopa come piumaggio per l'elmetto. L'assedio dei passanti per l'estrema fotografia a pagamento è servito. Altre due signore passeggiano, godendosi quell'oasi di pace e natura con vista mozzafiato, e finiscono abbordate. La trattativa, il fare finto-simpatico, quasi goliardico. E le banconote passano di mano. Tutto alla luce del sole, ma abusivamente. Possibile? Eppure l'ordinanza firmata dalla sindaca Raggi il 14 luglio scorso, e vincitrice il 2 agosto scorso contro il ricorso al Tar presentato dai dieci professionisti in costume della foto-souvenir, vieta la loro attività entro tutto il perimetro del sito Unesco. Lo ricorda anche la consigliera del I Municipio esperta di commercio e ambulantato Nathalie Naim: per i centurioni restano off limits tutti i rioni del centro storico, compresi Borgo, Castel Sant'Angelo e tutta l'area del Vaticano. Quindi anche l'Aventino. E in più, se i controlli fossero più tempestivi ed efficaci, la normativa del Campidoglio prevede anche il sequestro delle attrezzature: strumento indispensabile per colpire chi le multe non le paga mai. Ma il selfie con l'antico romano de noantri riesce a dribblare l'intervento dei vigili.

L'ASSEDIO
Ieri pomeriggio, manco a dirlo, tre finti centurioni lavoravano tranquillamente a pochi passi dal Colosseo, in un punto chiave: la scalinata che collega via dei Fori Imperiali con largo Agnesi (il cosiddetto belvedere sul Colosseo). Un posto che continua ad essere perfetto per il business clandestino. Qui i flussi di turisti sono continui: il percorso è stretto e i centurioni si posizionano in modo che le persone debbano quasi effettuare una chicane. E' un gioco da ragazzi spillare dieci, venti, cinquanta euro a foto. Più lo scatto è teatralizzato, più il costo sale. I turisti non se la cavano mica con la libera offerta. Stessa scena sotto la terrazza del Pincio, lungo le scale che collegano Villa Borghese con piazza del Popolo. Eccoli tre centurioni intorno ad alcuni turisti, a posare per uno scatto pantomima. Cos'è la nomina a cavaliere? La pugnalata di Cesare? Che importa: le banconote fioccano sotto alla lorica di plastica. E la beffa dei divieti è uno spettacolo che va in scena ogni giorno.