Vandalismi e schiamazzi, così il turismo dello sballo violenta il centro di Roma

Vandalismi e schiamazzi, così il turismo dello sballo violenta il centro di Roma
di Mauro Evangelisti
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Lunedì 24 Ottobre 2016, 07:59 - Ultimo aggiornamento: 15 Luglio, 11:42

A Trastevere un intero palazzo, l'ennesimo, si è svuotato, i residenti non ci sono più e tra poco sarà riempito da B&B. La piaga dei turisti a basso costo, non di rado alimentata da quelli che si ubriacano, danneggiano le fontane, fanno pipì dove capita, urlano e sono protagonisti di risse, continua a divorare spazio a una città normale. Addio al giusto equilibrio tra chi vive quotidianamente i rioni e chi li visita, con ammirazione e rispetto. Una delle ragioni delle fughe dei romani dal cuore della Capitale è proprio questa: il fiume dei quasi 14 milioni di turisti che arrivano ogni anno a Roma (di questi 8,2 milioni sono stranieri) non porta solo denaro, ma anche guai, vandalismo, aggressività.

SENZA RISPETTO
«Quello che non ci spieghiamo - racconta un rappresentante delle forze dell'ordine che da tempo opera in centro storico - è come mai ragazzi che nel loro paese sono rispettosi delle regole, qui si trasformino: pensano di potere fare ciò che vogliono, sono sprezzanti se li fermiamo». Esempio: i giovani americani in visita a Roma, descritti come i più maleducati e aggressivi (ovviamente una parte, non tutti) da chi abita a Trastevere, di fronte a una divisa dei carabinieri o della polizia quasi mai si calmano. «Anzi sono strafottenti, come non lo sarebbero mai negli States». A Roma, a qualsiasi ora del giorno e della notte si possono acquistare alcolici. Dai venditori abusivi ma anche semplicemente dai finti laboratori artigianali o nei minimarket che violano tranquillamente le varie ordinanze anti alcol (quella in vigore scade a fine mese). Morale: i giovani turisti stranieri bevono senza sosta e perdono il controllo.

L'ASSEDIO
Cronache dai rioni: in Monti, meta in ascesa della movida, i turisti si ubriacano, fino all'alba urlano, fanno i loro bisogni dove capita, a volte s'immergono nelle fontane storiche, d'estate si spogliano e - è successo anche questo - si abbassano i pantaloni davanti alla vigilessa. Sempre a Monti vanno a cercare il fumo e anche la cocaina dagli spacciatori per strada, così come succede a Trastevere, dove la droga te la offrono nei vicoli. La moda degli ultimi anni sono gli «shortini», anche quelli te li vendono ovunque. Se i ragazzi americani - turisti ma anche studenti - sono tra i più scalmanati, la lista di chi a Roma si sente molto più libero che a casa propria vede ai primi posti di questa classifica in negativo tedeschi, inglesi e spagnoli. «Per noi residenti - spiegano quelli da Trastevere - è sempre più pericoloso passeggiare di notte». Da Monti i residenti raccontano: «I turisti dello sballo si muovono a gruppi, di notte, con le bottiglie in mano; d'estate girano in mutande, non hanno alcun rispetto per i monumenti, si siedono a bere e mangiare sulla Fontana di Monti, a Fontana di Trevi, sulla scalinata di piazza di Spagna. Ora anche piazza del Colosseo è divenuto un luogo di raduno etilico di notte. Scagliano bottiglie contro i monumenti. Al mattino li ritroviamo semi nudi negli androni dei palazzi. Capisce perché molti di noi se ne stanno andando dal centro?». Il caso più grave e doloroso, lo sfregio dei tifosi del Feyenoord a piazza di Spagna rischia di essere solo la punta dell'iceberg.
Colpa solo dei giovani? Non proprio. Basta osservare cosa succede vicino ai luoghi che sulla Lonely Planet vengono sottolineati in rosso.

BARBARI
Primo esempio: le strade che portano a Fontana di Trevi. Famiglie di tedeschi, olandesi e cinesi, che magari nel loro paese non getterebbero mai un pezzo di carta per strada, qui hanno una mutazione genetica. Forse perché fedeli al motto «in Rome do as the romans do» (ma prendendo come esempio i romani più maleducati) se trovano i cestini dell'Ama pieni, non esitano a gettare le coppette del gelato o la lattina della bibita sul marciapiede. Se osservate con attenzione, è un comportamento incivile che coinvolge rappresentanti di quasi tutte le nazionalità ad eccezione, forse, dei giapponesi. Secondo esempio: la scalinata di Trinità de' Monti, appena restaurata e riaperta, dovrebbe suscitare soggezione a chiunque. E invece no: eccoli, i turisti, stranieri ma anche italiani, che trovano normale organizzare pic nic, mangiare pizze e panini, lasciare dove capita i resti dei loro pasti.

LA MASSA
Il turismo di massa, quello alimentato anche dai voli low cost che solo a Ciampino valgono quasi 6 milioni di passeggeri, sta snaturando e compromettendo per sempre l'aspetto del centro. Ovviamente il problema non è l'incremento del numero dei turisti e tanto meno chi vola per poche decine di euro con Ryanair o Vueling. Portano comunque un significativo beneficio all'economia romana. No, il buco nero è un altro: la mancanza di regole e, quando queste regole ci sono, l'incapacità di farle rispettare. Su questo fronte uno dei casi di scuola è quello dei pullman turistici, che ogni giorno occupano militarmente intere strade, dal Lungotevere al Traforo (zona Fontana di Trevi), da via Gregorgio VII (San Pietro) al Colosseo. Ne entrano in città almeno 300 al giorno. Rallentano il traffico e aumentano lo smog, portano un turista che spende poco e spesso fa il mordi e fuggi perché è quello delle crociere, ma in decine di anni di proposte e controproposte, il fenomeno non è mai stato domato. E i varchi elettronici che dovrebbero verificare i passaggi e migliorare i controlli, pronti da aprile, sono ancora malinconicamente spenti.
 

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