Roma, rimozioni auto: Tar boccia il Comune, bando da rifare

Roma, rimozioni auto: Tar boccia il Comune, bando da rifare
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Venerdì 12 Febbraio 2016, 16:11
È annullata la gara da quasi sei milioni di euro indetta dal Comune di Roma per il servizio di rimozione veicoli in sosta d'intralcio e pericolo nel territorio capitolino per 17 mesi. Lo ha deciso il Tar del Lazio, accogliendo un ricorso proposto dalla società Mondial Park '95. Per i giudici amministrativi «risulta fondato il primo motivo di ricorso - si legge nella sentenza - con il quale la società ricorrente si duole della eccessiva brevità del termine di dieci giorni fissato dalla stazione appaltante per la presentazione delle offerte».

Per il Tar, un termine così breve non è adeguato «tenuto conto della complessità della prestazione oggetto del contratto e del tempo ordinariamente necessario per preparare le offerte». Fondato, inoltre, per i giudici è il motivo di ricorso con il quale la Mondial Park '95 ha sostenuto che il bando non ha incluso il prezzo tra gli elementi di valutazione delle offerte, deducendo che è stato completamente snaturato il criterio dell' offerta economicamente più vantaggiosa.

«Coglie nel segno la società ricorrente - si legge nella sentenza - quando afferma che la caratteristica essenziale del criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa consiste nella ricerca di un equilibrio tra prezzo e qualità, che si ottiene attraverso la combinazione degli elementi quantitativi con quelli qualitativi».

Secondo il collegio «risulta evidente che, a fronte della elevata possibilità che fossero presentate offerte uguali, sarebbe stato ben più rispondente ai principi di logica e razionalità dell'azione amministrativa includere anche il prezzo tra i criteri di valutazione delle offerte al fine della selezione dell'aggiudicatario».

Nessun risarcimento dei danni è stato però riconosciuto. «La pretesa della società ricorrente, anche se limitata al danno da perdita di chance - scrive il Tar - risulta del tutto infondata alla luce di quanto rappresentato dalla ricorrente stessa in merito alle difficoltà che le hanno impedito di presentare un'offerta».
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