Roma, servizio giardini nel caos, è allarme automezzi: «Uno su due è guasto»

Roma, servizio giardini nel caos, è allarme automezzi: «Uno su due è guasto»
di Lorenzo De Cicco
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Lunedì 1 Agosto 2016, 08:26
I garage del Servizio giardini assomigliano sempre più a un cimitero delle auto. La flotta del Dipartimento Ambiente, che fino a qualche anno fa annoverava quasi 900 mezzi, oggi è ridotta al lumicino. Appena 300 vetture considerate «attive». E, tra queste, quasi la metà è fuori gioco. Colpa di una manutenzione praticamente inesistente. E così i veicoli che dovrebbero passare il tempo a sforbiciare i rami, sfalciare i cespugli che coprono i segnali stradali, rimuovere gli alberi pericolosi, restano invece parcheggiati nelle rimesse del Comune. A lanciare l'allarme è un documento del Dipartimento Tutela Ambientale del 20 luglio scorso. Che lancia un Sos sulle riparazioni, considerate «indispensabili per rendere operativi gli automezzi e i relativi allestimenti nel più breve tempo possibile». Altrimenti «un'elevata quantità di automezzi» rischia di rimanere «fuori uso per guasti».

LE INCHIESTE
Le criticità partono da lontano. Dalla fine del 2014, quando il Dipartimento che si occupa del verde pubblico si è ritrovato al centro dello scandalo di Mafia Capitale. Una delle «cassaforti», secondo i pm, del sodalizio Buzzi-Carminati. Il deflagrare dell'inchiesta non ha portato solo all'arresto di alcuni dei suoi dirigenti di spicco, ma di fatto ha anche congelato tutte le commesse pubbliche in questo settore, perché assegnate quasi sempre senza gara. Ora invece stanno finalmente passando attraverso procedure aperte e trasparenti. I tempi, però, si sono allungati. E il risultato è che oggi quasi 600 dei 900 mezzi che il Comune aveva a disposizione per la manutenzione di giardini e aree verdi, è da rottamare (in qualche caso addirittura è già stato rottamato). Scheletri, inutilizzabili.
 
Proprio per scattare una fotografia dettagliata della situazione in cui versa il parco auto del Servizio giardini, il Campidoglio ha realizzato «un'approfondita ricognizione dello stato generale degli automezzi di proprietà del Dipartimento Tutela Ambientale». Un check che ha prodotto risultati allarmanti: due terzi dei veicoli sono ormai da buttare. Tra quelli disponibili, quasi il 50% è fermo ai box per guasti mai riparati. Qualche esempio? Su 21 camion con autoscala - quelli che, oltre ad aiutare gli operatori a potare ed abbattere gli alberi, a volte aiutano anche i vigili del fuoco - ne funzionano solo 3.

FRIZIONI ROTTE
«Basta che si rompa una frizione e un veicolo può restare fermo per settimane», spiega un dipendente. Qualche appalto, dopo settimane di gestazione, è stato assegnato: quelli per sostituire le gomme usurate; oppure quello per la revisione dei mezzi. Troppo poco, forse, per evitare la paralisi. Per questo lo stesso Dipartimento, con una determina di dieci giorni fa, ha deciso di impegnare 93mila euro per trovare qualcuno che si occupi della «manutenzione ordinaria e straordinaria dei veicoli». Procedura aperta e soprattutto online, per fare prima. Nel frattempo qualche funzionario è stato costretto a pagare di tasca propria il certificato di sicurezza sul lavoro del camion. L'unico modo per non lasciarli parcheggiati in deposito.

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