Roma, Campidoglio; nasce polizia turistica anti-vandali

Roma, Campidoglio; nasce polizia turistica anti-vandali
di Camilla Mozzetti
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Domenica 30 Aprile 2017, 09:53 - Ultimo aggiornamento: 1 Maggio, 15:35

Metterla a riparo dai vandali, ristabilire le regole e recuperare milioni di euro che ogni anno vanno in fumo per il mancato pagamento della tassa di soggiorno, attraverso una specifica Task-force. Ambisce a questo il Campidoglio e l'assessore al Commercio con la delega al Turismo, Adriano Meloni, che ha pronto un piano per la salvaguardia della Capitale, concordato con il Comando generale dei caschi bianchi, volto a introdurre in città a partire dall'estate la polizia turistica. Perché la storia recente insegna e fa anche un po' rabbia: multe e contravvenzioni spot non bastano a fermare i viaggiatori che senza troppa difficoltà imbrattano monumenti e scambiano fontane di pregio per piscine, oppure a contrastare il fenomeno dell'evasione della tassa di soggiorno anche da parte degli albergatori regolarmente censiti dal Comune.
Si tratta, spesso, di rimedi d'emergenza, last minute, che finiscono per perdersi in una nube di lassismo, una terra di nessuno dove tutto sembra consentito. Risultato? La Capitale diventa una città brutta, «brutta di questa sua accecante bellezza per dirla con Vittorio Gassman su cui risaltano i segni dello sfacelo come una voglia di barbabietola su un volto purissimo».
Affidarsi solo al senso civico (che spesso è molto scarso...) dei milioni di turisti che ogni giorno attraversano e scoprono la città non basta, naturalmente. E, mentre tra il vicesindaco (e assessore alla Cultura) Luca Bergamo e il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, continua la disputa sull'opportunità di istituire un ticket per i monumenti, dall'assessorato al Commercio guidato da Meloni si passa ad un piano operativo.

I COMPITI
L'idea è quella di impiegare 70 vigili urbani e dividerli equamente tra il I e il II Municipio, i territori cioè dove si concentra il maggior numero di siti archeologici, monumenti e strutture alberghiere. Il loro compito sarà quello di vigilare sulla corretta fruizione da parte dei turisti dei siti artistico-culturali e di controllare amministrativamente le strutture alberghiere.

Il piano è stato buttato giù all'incirca un mese fa dall'assessorato insieme al Comandante della polizia locale, Diego Porta. L'operazione, considerato il riordino interno dei vigili urbani, dovrebbe entrare in vigore a partire dal prossimo luglio. «Penso che solo attraverso un dispiegamento di agenti argomenta Meloni da riservare a una determinata funzione, si potrà difendere meglio la città e le sue meraviglie». Il gruppo sarà chiamato a controllare dunque i monumenti, supervisionare i siti storicamente più visitati e multare nell'immediato qualsiasi irregolarità. Bagni nelle fontane e scarabocchi su reperti millenari, ovviamente compresi. Inoltre, dovrà svolgere compiti puramente amministrativi come i controlli anti-evasione sulle strutture alberghiere regolari e su quelle abusive che, a macchia d'olio, invadono il cuore della Capitale. Dovranno vigilare sul corretto versamento della tassa di soggiorno e cercare di ridurre l'evasione mastodontica che ogni anno, secondo le stime, fa perdere al Campidoglio tra i 35 e i 40 milioni di euro.

LOTTA ALL'EVASIONE
Già in passato, a onor della cronaca, il gruppo dei vigili contemplava al proprio interno agenti incaricati di svolgere le verifiche sulla ricettività. Il problema, però è che erano troppo pochi. Una quota residuale. Tanto per fare un esempio: nel 2014 appena 8 agenti erano incaricati di controllare hotel, case vacanza e b&b, e da allora la soglia è rimasta pressoché invariata mentre è andato aumentando e anche di molto il numero delle strutture di accoglienza. Tant'è che nel 2015 gli alberghi regolarmente censiti erano 7.781 e oggi ammontano a 9.600 mentre gli alloggi abusivi, stando alle stime delle associazioni di categoria come la Federalberghi, superano le 5 mila unità. «È impensabile per una città come Roma, capitale d'Italia e metropoli europea conclude Meloni dover assistere a questa perdita ingente di contributi che potrebbero essere invece investiti, almeno in parte, nella promozione del settore turistico». Sui 108 milioni di euro regolarmente incassati dal Campidoglio nel 2016 e finiti nel calderone del Bilancio, l'assessorato di via dei Cerchi ha spuntato poco più del 5%, vale a dire 5,85 milioni di euro, da reinvestire nella promozione del turismo romano e nel settore dell'accoglienza. L'obiettivo per il futuro è quello di innalzare la quota economica per la tutela dell'immagine di Roma.

camilla.mozzetti@ilmessaggero.it
 
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